NEWS Europee – 27/06/2025 – Filiera ortofrutticola

La settimana appena conclusa ha visto sviluppi cruciali a Bruxelles e negli Stati membri su politiche agricole, strumenti finanziari e nuove normative che impattano direttamente il settore ortofrutticolo. Ecco il riepilogo sintetico delle notizie più rilevanti.

1. PAC: la Commissione propone tagli alla burocrazia da 1,6 miliardi l’anno

La Commissione europea ha ufficializzato un pacchetto di semplificazione normativa della PAC volto a ridurre i costi burocratici per agricoltori e pubbliche amministrazioni.

  • Stima risparmio: 1,6 miliardi €/anno per aziende agricole e 210 milioni €/anno per enti pubblici
  • Obiettivo: ridurre l’onere di controllo e gestione dei dati agricoli, senza intaccare la trasparenza

Impatto per la filiera ortofrutticola: gestione più snella dei Piani Operativi delle OP, facilitazioni nelle misure eco-sostenibili e potenziale accelerazione dei rimborsi PAC.


2. Copa-Cogeca: allarme sul futuro finanziamento agricolo

La principale confederazione agricola UE, Copa-Cogeca, ha lanciato un appello alla Commissione contro la possibile fusione dei due pilastri della PAC (aiuti diretti e sviluppo rurale) all’interno del nuovo Quadro Finanziario Pluriennale (MFF).

  • Rischio percepito: riduzione dei fondi specifici per investimenti rurali, digitalizzazione e infrastrutture
  • Forte opposizione da parte di Italia, Francia e Polonia

Conseguenza diretta: potenziali tagli alle misure strutturali regionali, comprese quelle usate da molte OP ortofrutticole per la difesa attiva (reti, serre, innovazione).

3. Countdown per la nuova PAC post-2027

Attesa a giorni la bozza preliminare per la PAC 2027–2033, con focus annunciato su:

  • sostenibilità climatica
  • equilibrio tra sovranità alimentare e apertura commerciale
  • incentivi per biodiversità e digitalizzazione

L’uscita ufficiale è prevista entro fine luglio, ma le consultazioni pubbliche saranno già avviate entro la prossima settimana.
Importante per le OP: avviare sin d’ora un monitoraggio tecnico per valutare possibili impatti su regole di aggregazione e accesso ai fondi futuri.

4. Imballaggi: dossier PPWR verso una fase di stallo

Nonostante le pressioni ambientali, il regolamento PPWR sugli imballaggi resta in fase di revisione. I Paesi del Sud Europa, tra cui l’Italia, hanno chiesto una moratoria sulle restrizioni al packaging per l’ortofrutta sfusa sotto i 1,5 kg, in particolare per i prodotti delicati.

Ancora nessun voto finale: i negoziati riprenderanno nel Consiglio UE a metà luglio.
Nel frattempo, le filiere italiane dovranno predisporre scenari alternativi di confezionamento, almeno per i mercati esteri più sensibili al greenwashing normativo.

5. Crisi climatica: la Commissione valuta un “Fondo europeo per i rischi agricoli”

Le forti grandinate nel Nord Italia e la persistente siccità in Spagna e Grecia hanno rilanciato l’ipotesi di un fondo UE per emergenze climatiche, da affiancare alla riserva di crisi PAC.

  • Proposta in studio: strumenti assicurativi mutualistici paneuropei
  • Target settoriali: ortofrutta, vitivinicolo, colture ad alto rischio climatico

Prospettiva utile per le OP e i consorzi: eventuali contributi UE per assicurazioni agevolate, investimenti resilienti e gestione del rischio.

6. Nuovi controlli fitosanitari su agrumi e prodotti esotici

Il 21 giugno sono entrate in vigore le modifiche ai controlli fitosanitari UE, con aumenti delle verifiche sulle importazioni di agrumi dal Sudafrica e America Latina, per rischio Citrus Black Spot.

Gli importatori e le centrali ortofrutticole dovranno predisporre certificazioni aggiornate e tracciabilità più rigorosa nei porti UE.

In sintesi: cosa deve sapere oggi il professionista della filiera

Tema Rilevanza Prossima scadenza
Semplificazione PAC Alta In attesa adozione definitiva estate 2025
PAC post-2027 Strategica Consultazioni luglio 2025
Riforma packaging PPWR Critica Consiglio UE metà luglio
Fondo rischio UE In fase iniziale Autunno 2025
Citrus: fitosanitari Operativa Dal 21 giugno 2025

 

Il team di PAN

Settimana 26 – andamento del mercato ortofrutticolo – (23-29 giugno 2025)

Andamento dei prezzi ortofrutticoli

La settimana si chiude con un generale calo dei prezzi su molte referenze ortofrutticole estive, in particolare meloni, zucchine, cetrioli e pomodori da mensa, complice un’offerta abbondante e condizioni climatiche favorevoli alla raccolta. Le zucchine scure si attestano su una media nazionale tra 0,70 e 0,90 €/kg, in netto calo rispetto alla settimana precedente (fino a –15%), mentre le zucchine chiare si mantengono leggermente più alte, tra 1,00 e 1,30 €/kg, ma anch’esse in contrazione. I meloni retati mostrano una discesa importante, con quotazioni medie tra 1,20 e 1,60 €/kg e un calo settimanale superiore al 10%, dovuto principalmente all’elevata disponibilità da più areali italiani, in particolare Sicilia e Centro Italia.

Le angurie (pezzatura 12–16 kg, italiane) si collocano tra 1,20 e 1,30 €/kg, registrando un andamento più stabile: in alcune piazze i prezzi salgono lievemente per le pezzature premium, ma in media restano pressoché invariati o in lieve flessione rispetto alla settimana precedente. Il comparto dei pomodori è variegato: i ciliegini e i datterini si attestano sui 2,20–2,50 €/kg, con leggere flessioni (–0,05/–0,10 €), mentre i cuori di bue, più richiesti nei mercati locali, crescono leggermente fino a 2,25 €/kg. I pomodori lunghi rossi (tipologia San Marzano) scendono invece fino a 1,30 €/kg, penalizzati da una sovrapposizione di raccolta tra Sud e Centro.

Tra gli ortaggi da frutto, i cetrioli (14–21 cm) oscillano tra 0,80 e 1,20 €/kg, con un calo medio di circa –0,07 €, mentre i fagiolini perdono oltre l’8%, restando su una media attorno a 1,90 €/kg. Le melanzane da serra calano lievemente (–4,7%) e si posizionano tra 0,50 e 0,65 €/kg, con una buona tenuta qualitativa. Al contrario, i peperoni registrano una ripresa: le varietà rosse e gialle di serra salgono fino a 1,15 €/kg (+15%), e il “corno di bue” supera i 2,00 €/kg, complice la minore offerta e la buona domanda.

Nel comparto delle insalate, la lattuga cresce del +4,7%, assestandosi su 0,64 €/kg, mentre carote, cipolle e radicchio calano in modo sensibile, con perdite settimanali fino al –15%. Anche i cetrioli da serra subiscono un ridimensionamento marcato, scendendo a 0,40 €/kg.

Per la frutta estiva, le nettartine (67–73 g) si vendono tra 2,30 e 2,60 €/kg, in lieve flessione (–0,05 €/kg), mentre le ciliegie calibro 30–32 mm si avvicinano alla fine della stagione con prezzi tra 7,00 e 8,00 €/kg, in calo di circa 0,50 €/kg. Le susine “Sorriso” mostrano invece un buon dinamismo, con valori tra 2,80 e 3,00 €/kg, in crescita di circa +0,50 €. Anche le fragole hanno un comportamento misto: le produzioni residue di montagna salgono fino a 7,50 €/kg (+0,75 €), ma le ultime partite di pianura calano fino a –0,25 €.

Nei prodotti esotici ed extra stagionali si osservano dinamiche opposte: il kiwi Hayward si attesta tra 3,00 e 4,35 €/kg (–0,05 €), mentre il kiwi gold Zespri cresce lievemente a 5,18 €/kg (+0,09 €). Gli avocado Pinkerton calano sensibilmente a 2,50 €/kg (–0,50 €), mentre i mango brasiliani salgono a 3,50 €/kg (+0,92 €). Il lime cresce a 2,67 €/kg (+0,21 €), mentre la papaia Formosa scende a 3,75 €/kg (–0,61 €). Infine, si segnala un buon ingresso per l’uva da tavola bianca, che debutta a 5,00–5,50 €/kg (+1,25 €), così come per l’uva nera “Black Magic”, stabile sui 3,40–3,50 €/kg.

Il quadro settimanale conferma quindi una situazione di elevata disponibilità di prodotto, con conseguente pressione sui prezzi per buona parte delle referenze estive, soprattutto ortaggi e drupacee. Fanno eccezione alcune nicchie di qualità e alcuni prodotti esotici che beneficiano di minore concorrenza e domanda stabile.

 

Confronto Nord–Centro–Sud

Nord Italia

  • Angurie premium (Lombardia): 1,40–1,80 €/kg, –0,10 €, tenuta migliore rispetto alla media.
  • Meloni retati: 1,40 €/kg circa, calo del 10 %.
  • Ciliegie: 6–8 €/kg, –0,50 €, fine stagione.

Centro Italia

  • Pomodori ciliegini: 2,20–2,50 €/kg, calo lieve ma livelli elevati.
  • Zucchine e cetrioli: stabilità o leggera flessione, qualità buona.
  • Nettarine: 2,30–2,60 €/kg, –0,05 €, forte competizione con Spagna.

Sud e Isole

  • Angurie baby: 1,20 €/kg, stabile o +2 %.
  • Meloni Sicilia: 1,50–2,00 €/kg, calo quasi del 10 %.
  • Limoni “Primo Fiore”: 1,40 €/kg, tenuta dei prezzi per blocco import esteri.

Differenze geografiche evidenziano mercati settentrionali più saturi su drupacee e meloni, centrali stabili per insalate, e meridionali vivaci su angurie/limoni ma soggetti a sovrabbondanza di meloni.

Trend generali e prospettive

  • I prezzi medi risultano in ribasso per la maggior parte dei prodotti estivi.
  • Angurie, melanzane e pomodori sono le principali eccezioni positive secondo FreshPoint: trend rialzista o stabile grazie a domanda stagionale.
  • Prodotti premium (fragole di montagna, uva da tavola bianca) presentano stabilità o leggeri aumenti.
  • La fine produzione per ciliegie e fragole porta cali sostanziali nei rispettivi segmenti.
  • Previsioni suggeriscono che i prezzi toccheranno il minimo intorno a metà luglio, con possibili stabilizzazioni in seguito se la GDO assorbirà volumi tramite promozioni.

 

Riassumiamo:

  • Il mercato nazionale presenta una forte abbondanza d’offerta su prodotti estivi, con prezzi medi in diminuzione per oltre 20 referenze.
  • Tuttavia, alcuni segmenti premium tengono: angurie, pomodori da insalata, melanzane e prodotti esotici selezionati.
  • Le differenze territoriali sono evidenti: Nord saturo, Centro equilibrato, Sud forte su angurie/limoni ma debole su meloni.
  • Per i prossimi giorni, l’attenzione sarà su promozioni, gestione della logistica refrigerata e monitoraggio dei climi che potrebbero modificare l’offerta.

Meteo, previsioni e notizie dal campo – 25/06/2025

Meteo per Italia:

☀️ Nord Italia

  • Settimana caldissima con temperature massime fino a 35–37 °C nelle aree interne come la Pianura Padana (Lombardia, Emilia, Veneto)
  • Notte tropicale: minime sopra i 22–24 °C, con elevata umidità e afa crescente
  • Temporali isolati pomeridiani tra il 26 e 27 giugno sulle Prealpi, in particolare Alto Adige, con qualche evento localizzato di grandine

☀️ Centro Italia

  • Temperature in aumento con punte di 34–36 °C nelle valli interne (Toscana, Umbria, Marche, Lazio), e 32–33 °C lungo le coste Tirreniche
  • Sardegna regione più calda d’Italia: fino a 38–40 °C (es. Campidano, Oristanese)
  • Cieli per lo più sereni, brevi cumuli appenninici senza conseguenze rilevanti

☀️ Sud Italia e Isole

  • Massime tra 36–39 °C in Puglia, Basilicata e Sicilia interna; coste adriatiche e ioniche sui 33–34 °C, con vento di maestrale in Sardegna durante il weekend
  • Weekend più fresco per arrivo dell’anticiclone delle Azzorre: calo di 3–4 °C al Sud, massime intorno a 32 °C

Tendenza generale e rischio maltempo

  • Anticiclone africano dominante: caldo eccezionale per la stagione, con punte record per giugno
  • Scenario “evento raro” su scala Mediterranea per anomalia termica
  • Nessuna pioggia significativa prevista fuori dai temporali alpini; prevalenza del clima secco

Impatti sull’agricoltura

Effetti positivi

  • Maturazione accelerata di frutta estiva (meloni, angurie, pesche): maggiore resa zuccherina e qualità sensoriale grazie al sole e temperatura elevati
  • Scarso sviluppo di malattie fungine (peronospora, muffe) grazie al clima secco

Criticità

  • Stress termico – le piante soffrono con temperature > 35 °C e notti tropicali: necessario irrigare frequentemente (20–30% in più di fabbisogno)
  • Scottature solari su frutta esposta (mele, pomodori, peperoni): taluni agricoltori utilizzano caolino o teli frangisolari
  • Incremento di fitofagi quali acari, afidi e mosca bianca in ambiente caldo-secco: serve il monitoraggio o trattamenti mirati anche in biologico
  • Temporali improvvisi nelle zone alpine possono causare grandine puntuale e danni alle colture o ritardi in campo

Impatto complessivo sull’agricoltura settimanale

L’onda di caldo—eccezionale per giugno—ha avuto un impatto nettamente positivo per la maturazione e qualità del prodotto, ma ha messo in luce le criticità idriche e fitosanitarie. In particolare:

  • Fondamentale incrementare turni irrigui e adottare strategie di ombreggiatura
  • Necessario usare strumenti di agrometeorologia, come il monitoraggio continuo dei suoli e dell’evoluzione climatica, per pianificare interventi agronomici in tempi rapidi
  • Occorre contrastare attivamente parassiti termofili con interventi naturali o integrati

Raccomandazioni operative

  1. Pianificare irrigazioni mattutine e serali, con attenzione alle disponibilità idriche;
  2. Utilizzare pacciamature o film di protezione su drupacee e ortaggi sensibili;
  3. Implementare sorveglianza fitosanitaria frequente, con gestione integrata dei fitofagi;
  4. Monitorare previsioni locali e temporali, in particolare sulle Alpi, per anticipare eventuali danni da grandine.

Conclusione

La settimana 23–29 giugno 2025 in Italia è stata contrassegnata da un caldo anomalo e persistente, priva di precipitazioni significative, con qualche temporale alpino isolato. Dal punto di vista agricolo, se da un lato il sole e il caldo hanno favorito la qualità dei raccolti, dall’altro hanno reso indispensabile un’attenta gestione idrica, fitosanitaria e di difesa del verde. Le imprese agricole, grazie al supporto dell’agrometeorologia e di tecniche sostenibili, hanno potuto cogliere notevoli benefici, ma devono restare vigilantemente flessibili alle condizioni future.

 

 

Il team di PAN

NEWS Europee – 20/06/2025 – Filiera ortofrutticola

Nella settimana n.25 del 2025 si sono registrati sviluppi rilevanti sul fronte delle politiche agricole europee e delle normative in discussione a Bruxelles, con ricadute concrete per produttori, OP, tecnici agrotecnici e attori della distribuzione ortofrutticola. Ecco i principali aggiornamenti da conoscere.

Snellimento PAC: la Commissione presenta il piano da 1,6 miliardi di € di tagli burocratici

La Commissione UE ha formalizzato il pacchetto di semplificazione della Politica Agricola Comune (PAC), destinato a ridurre gli oneri burocratici per gli agricoltori di oltre 1,6 miliardi di euro all’anno. Il provvedimento – in corso di valutazione da parte del Consiglio – mira a ridurre gli obblighi di rendicontazione, facilitare l’accesso agli aiuti diretti e semplificare i controlli.

Per la filiera ortofrutticola: significa meno tempi e costi per la gestione delle pratiche PAC e PSR, più facilità nella presentazione dei piani operativi per le OP e semplificazioni anche per le aziende che aderiscono a misure ambientali.

 

PAC post‑2027: attesa la proposta legislativa entro luglio

La Commissione ha annunciato che entro fine luglio 2025 verrà presentata la proposta normativa per la PAC 2027–2033, con un rinnovato focus su biodiversità, clima e resilienza agricola.

Si apre dunque una finestra cruciale per influenzare i contenuti futuri della PAC. Le OP ortofrutticole e le filiere certificate sono invitate a monitorare il dibattito per assicurare che le specificità del comparto (costi di manodopera, esigenze fitosanitarie, packaging) siano ben rappresentate.

Allarme Copa‑Cogeca: rischio fusione fondi PAC

Con una lettera pubblica a Ursula von der Leyen, il Copa‑Cogeca – principale organizzazione europea degli agricoltori – ha espresso forte preoccupazione per l’ipotesi avanzata in sede di revisione del bilancio UE (MFF) di fondere i due pilastri della PAC: EAGF (aiuti diretti) e EAFRD (sviluppo rurale).

Il rischio è che vengano meno i fondi specifici per investimenti strutturali e innovazione, fondamentali per il settore ortofrutticolo (reti antigrandine, impianti irrigui, digitalizzazione), che oggi trovano copertura nei PSR regionali. La richiesta è mantenere la distinzione per tutelare i progetti di lungo periodo.

🇪🇺 Riserva di crisi PAC: via libera UE a 37,4 milioni € per la siccità nel Sud Italia

Nella stessa settimana, la Commissione ha autorizzato lo sblocco della riserva di crisi PAC 2025: l’Italia riceverà 37,4 milioni di euro, cofinanziati a livello nazionale con altri 74,8 milioni, per un totale di 112,2 milioni da destinare alle aziende agricole del Sud colpite dalla siccità 2024.

Rilevanza per l’ortofrutta: le regioni beneficiarie (Sicilia, Puglia, Calabria, Sardegna, Basilicata, Campania) stanno finalizzando bandi che prevedranno priorità per ortaggi e frutta danneggiati. I fondi saranno destinati a interventi di emergenza idrica, impianti di irrigazione e assicurazioni agevolate.

Regolamento UE sugli imballaggi (PPWR): confronto ancora acceso

Avanza il dossier europeo sul Packaging and Packaging Waste Regulation (PPWR), che prevede limitazioni agli imballaggi monouso in plastica, anche per frutta e verdura. Alcune novità sono attese nelle prossime settimane, ma il confronto resta serrato.

Preoccupazioni del settore: i produttori italiani temono che l’obbligo di vaschette in cartone o carta per referenze delicate (es. ciliegie, piccoli frutti) possa comprometterne la conservabilità e il mantenimento del freddo lungo la catena del valore. L’Italia chiede deroghe per gli imballaggi sotto 1,5 kg e per la IV gamma. Il settore è in attesa di chiarimenti normativi per adeguare packaging e forniture logistiche.

Normative fitosanitarie UE: aumentati i controlli su agrumi extra-UE

Sempre a Bruxelles è entrato in vigore il nuovo regolamento per il rafforzamento dei controlli fitosanitari su agrumi provenienti da Paesi terzi (in particolare Sudafrica e America Latina), per contrastare il rischio d’introduzione del Citrus Black Spot.

Aumenteranno le ispezioni doganali nei porti UE (Genova incluso) e i requisiti di tracciabilità. Una misura accolta con favore da Coldiretti e OP italiane, che chiedevano da tempo una protezione più severa contro fitopatie esotiche.

Emergenze climatiche e reazioni europee

Le gravi grandinate che hanno colpito il Nord Italia e i picchi di siccità al Sud stanno alimentando un dibattito a Bruxelles sull’introduzione di un meccanismo permanente di gestione del rischio climatico agricolo a livello UE.

La proposta – in fase di studio presso la DG AGRI – prevede strumenti mutualistici europei, assicurazioni sovranazionali e fondi rotativi. Il tema sarà affrontato nella Strategia agricola 2025–2030 e potrebbe essere anticipato da progetti pilota nei settori più colpiti, come ortofrutta e vitivinicolo.

 

La settimana 16–23 giugno 2025 si chiude con passaggi chiave per la politica agricola europea: si semplifica la PAC, si discute il suo futuro post‑2027, si affrontano nuove emergenze climatiche e si stringono le maglie sui controlli fitosanitari e ambientali. Per la filiera ortofrutticola italiana, questi sviluppi rappresentano opportunità ma anche nuove sfide, che richiedono attenzione alle regole in arrivo e prontezza nell’adattamento operativo.

 

Settimana 25 – andamento del mercato ortofrutticolo – (16-23 giugno 2025)

Andamento della frutta

Segnali positivi per angurie, susine e limoni, mentre albicocche, ciliegie, meloni, pesche, nettarine, pomodori e zucchine registrano flessioni.

Dati Ismea (settimana 2–8 giugno):

  • Limoni: 0,58 €/kg, +2,2 % rispetto alla settimana precedente.

Dettaglio Bmti-Italmercati (listini al 17 giugno):

  • Angurie (alla rinfusa 12–16 kg, Italia): prezzo prevalente 1,23 €/kg, +0,03 €.

  • Albicocche (varietà Flopria, Orange Ruby, Tipo Cot): quotazioni da 1,80 a 3,50 €, in calo fino a –1,05 €

  • Ciliegie (Italia, vari calibro): 4‑8 €/kg, cali compresi tra –1,00 € e –3,00 € .

Sintesi frutta

  • Angurie e limoni: lievi rialzi grazie a buona domanda estiva e stagionalità favorevole.

  • Susine: in aumento.

  • Albicocche e ciliegie: flessioni consistenti con calo fino al –1 € sul prevalente, fine stagione e alta offerta.

  • Meloni, pesche e nettarine: prezzi in discesa, sovraofferta stagionale.

Variazioni sugli ortaggi

Ismea segnala una riduzione media del 7,6 % per gli ortaggi nella settimana 2–8 giugno.

Dal listino al 17 giugno:

  • Cetrioli: 0,70–1,20 €/kg, +0,25 € rispetto a inizio settimana.

  • Pomodori:

    • Ciliegini: 2,55 €/kg, –0,20 €;

    • Cuore di bue: 1,75 €/kg, –0,45 €;

    • Datterini: 2,60 €/kg, –0,25 €

  • Zucchine scure lunghe: +0,27 € su listino; chiare: –0,10 €

  • Fagiolini: 1,20–2,00 €/kg, –0,85 € .

  • Finocchi: 1,50–1,80 €/kg, sostanzialmente stabili

Sintesi ortaggi

  • Cetrioli: trend positivo grazie al boom stagionale.

  • Pomodori a frutto: generalizzato calo dei prezzi, condizionato da miglior offerta e produzione abbondante.

  • Zucchine: dinamica contrastante tra scure (in salita) e chiare (leggera discesa).

  • Fagiolini: prezzo in contrazione, ma raccolti manuali ancora premium.

  • Finocchi: stabili, offerta equilibrata.

Confronto tra Nord, Centro e Sud Italia

Le dinamiche dei prezzi ortofrutticoli presentano variazioni territoriali significative, legate a fattori climatici, cicli produttivi locali e logistica.

Nord Italia

  • Pomodori ciliegini e datterini: offerta ancora alta, prezzi in calo soprattutto in Veneto e Lombardia.

  • Ciliegie e albicocche: già in fase avanzata, qualità eterogenea e prezzi in discesa; le grandinate di inizio mese hanno danneggiato parte del raccolto.

  • Zucchine: buoni volumi ma saturazione dei mercati; cali anche nei segmenti premium.

  • Cetrioli e insalate: trend positivo, produzione regolare e richiesta sostenuta.

Nota: i danni da maltempo nelle scorse settimane hanno creato squilibri locali che ora si riflettono in minore disponibilità di prodotto di alta qualità.

Centro Italia

  • Pesche e nettarine: produzione in pieno corso in Toscana e Lazio, ma con rese disomogenee. Prezzi in calo, ma con buona domanda nei circuiti della GDO.

  • Fagiolini e melanzane: flessione leggera, ma buona qualità; resiste la raccolta manuale ad alti prezzi.

  • Finocchi e zucchine: prezzi più stabili, grazie a minore concorrenza locale.

  • Ciliegie: vendite deboli per la fine campagna umbra e marchigiana.

Nota: la ripresa dopo le piogge di fine maggio ha ridato slancio alla raccolta, ma la qualità dei frutti resta incostante.

Sud e Isole

  • Angurie: prezzo sostenuto (Sicilia e Puglia), produzione in piena crescita con ottima risposta del mercato.

  • Limoni: ripresa delle quotazioni grazie al rallentamento dell’offerta spagnola.

  • Albicocche e pesche tardive: rese buone ma danni post-alluvione in Campania e Calabria portano a un’offerta più discontinua.

  • Zucchine e cetrioli: quotazioni competitive, con forte spinta da parte del settore HO.RE.CA. e mercati del Nord Europa.

Nota: l’anticiclone ha garantito condizioni favorevoli ma impone irrigazione intensa, soprattutto in Sicilia e Sardegna.

Il team di PAN

Meteo, previsioni e notizie dal campo – 18/06/2025

Negli ultimi mesi l’Italia è stata teatro di un’intensa ondata di maltempo: piogge torrenziali, grandinate violente, trombe d’aria, alluvioni e una siccità storica. Fenomeni che hanno colpito trasversalmente Nord e Sud, orchestrando una tragedia climatica di vasta scala che ha travolto la nostra agricoltura, in particolare la filiera ortofrutticola, e destabilizzato l’economia agroalimentare. In questo approfondimento analizziamo cause, effetti e soluzioni possibili, con uno sguardo anche al contesto europeo.

Il maltempo tra grandine e nubifragi

Nel periodo tra il 15 e 16 giugno 2025 un fronte temporalesco ha devastato il Nord e parte del Centro Italia. Emilia-Romagna, Veneto, Piemonte, Lombardia e Lazio hanno visto piogge intense, grandinate eccezionali, trombe d’aria, allagamenti e smottamenti. In Emilia, si raccontano 100 mm di pioggia a Ravenna che hanno sommerso 40 ha di mais, 20 ha di girasole e 20 ha di medica, mentre nella stessa provincia sono state devastate serre di fragole . La grandine ha falcidiato i frutteti: perdita fino al 70 % a Velletri (Roma), fino al 30 % ai vigneti vicentini, spazzando via la produzione di fragole, ortaggi, frutta e vigna.

Il Lazio è stato particolarmente colpito a Velletri dove frutta, ortaggi e vigne hanno ceduto tra il 55 % e il 70 % della produzione. Nel Trevigiano, una tromba d’aria ha sradicato piante e distrutto coltivazioni, mentre in Abruzzo (Tollo) una grandinata ha annientato fino all’80 % delle vigne locali.

La feroce “mezza estate”: grandine, vento e allagamenti

Tra i danni più devastanti ci sono:

  • Frutteti e orti falcidiati dalla grandine; serre e plastica distrutte anche in Sicilia (es. Pachino) favorendo malattie fungine come botrite.

  • Infrastrutture distrutte: capannoni, stalle, serre scoperchiate da vento e pioggia in Emilia-Romagna.

  • Allagamenti di vaste aree agricole: anche cereali come mais, grano e orzo hanno subito danni in numerose aree del Nord.

Il Sud sotto assedio: siccità e dissesto idrogeologico

Nel Sud Italia la piaga della siccità si è manifestata con invasi sotto il 33 % in Capitanata e terreni prosciugati in Sicilia, Sardegna e Basilicata. In Puglia molte colture (mais, angurie, meloni) sono già sospese, mentre olivi, vigneti e foraggi sono a rischio. Il dissesto idrogeologico ha picchiato duro: grandinate storiche su Foggia e Gargano, con 60 milioni € di danni tra serre, ortaggi, oliveti e vigneti .

Filiera ortofrutticola: produzione e consumi in crisi

Coldiretti denuncia una perdita di 300 000 ha negli ultimi 15 anni nella coltivazione di frutta e ortaggi; nei consumi domestici si registrano cali di 21 kg di frutta (+ 40 kg se si includono gli ortaggi). Nel 2023, alluvioni danneggiarono i raccolti di pere (-63 %) e pesche e nettarine (-30 %). Nel 2024 gli agrumi calarono del 20 %, il kiwi crollò del 50 %; anche nocciole e ciliegie risentirono pesantemente degli eventi estremi. Le grandinate e le gelate fuori stagione hanno colpito anche il miele, frutta secca e uva .

Cereali e mais: tra ritardi e rincari

Piogge torrenziali durante la semina in Lombardia e Piemonte ritardano il raccolto del mais, con possibili ripercussioni sui prezzi, nonostante la produzione mondiale resti sostanzialmente stabile rispetto al 2024.

Costi economici e finanziari

  • 6 miliardi € stimati da Coldiretti come danni totali nei campi (coltivazioni + infrastrutture) nel 2023.

  • Crollo del 10 % della produzione agroalimentare nazionale a causa della siccità storica.

  • In Puglia il dissesto idrogeologico ha causato 60 milioni € di danni agricoli .

  • I risarcimenti pubblici proposti (13 mln €) coprono appena il 2,2 % delle necessità di supporto (600 mln € necessari) .

Le risposte – tra politiche, strategie e innovazione

A livello istituzionale

  • Coldiretti ha stanziato 8 milioni € in ristori, ma si tratta di un primo passo modesto.

  • Governo e UE discutono misure supplementari: Fondo solidarietà, piattaforme assicurative, protezione del reddito .

Nel settore produttivo

  • Coldiretti e Confagricoltura promuovono: aggregazione di OP, tecnologie (invasi, irrigazione, packaging sostenibile), assicurazioni commerciali, fondi mutualistici, maggior raccolta di risorse comunitarie.

  • Confagricoltura/Ismea denuncia la carenza di manodopera qualificata e indica il biologico e la digitalizzazione come vie di futuro.

Uno sguardo all’Europa

Nel luglio 2021 in Europa centrale le alluvioni causarono 180 vittime in Germania, 37 in Belgio e 1 in Italia; circa 600 ha di meleti e altrettanti di vigneti furono distrutti in Veneto. Scienziati collegano gli eventi estremi all’aumento di CO₂ in atmosfera, che produce piogge intense e siccità prolungata . Il fenomeno non è quindi esclusivamente italiano, ma comunitario, richiedendo soluzioni condivise su scala UE.

Conclusioni e riflessioni

Il maltempo estremo – piogge torrenziali, grandinate, trombe d’aria, siccità storica – sta diventando “la nuova normalità” in Italia e in Europa. Il settore agrario è in ginocchio: produzioni azzerate, filiere compromesse, consumi in calo e costi esplosi. Solo un approccio strutturale, combinando infrastrutture, innovazione, solidarietà, assicurazioni e politiche europee ambiziose, può garantire resilienza. Serve un patto tra istituzioni, agricoltori e società civile per proteggere il cibo, il territorio e il futuro.

Il team di PAN

NEWS Europee – 14/06/2025 – Filiera ortofrutticola

Nel panorama internazionale della frutta e verdura, la settimana è caratterizzata da alcuni eventi e trend di rilievo:

  • Fiere di settore: Si guarda già ai prossimi appuntamenti fieristici globali. Fruit Attraction 2025 (Madrid, 30 sett – 2 ott) ha annunciato il quasi sold-out degli spazi espositivi con oltre il 90% già prenotati. L’evento, giunto alla 17ª edizione, si prepara a battere nuovi record: previste più di 2.500 aziende espositrici su 70.000 m² (+8% rispetto all’anno scorso) e 120.000 operatori professionali da 150 Paesi attesi. Madrid si conferma capitale mondiale dell’ortofrutta per quei giorni, con una settorializzazione ampliata che ospiterà espositori da tutta Europa, Americhe, Africa e Asia. Focus speciale dell’edizione 2025 sarà dedicato al pomodoro (prodotto simbolo sia per la Spagna che per l’orticoltura mediterranea) con iniziative ad hoc, e grande visibilità sarà data al biologico, segmento in crescita globale. Intanto, si è conclusa a inizio maggio Macfrut 2025 a Rimini con ottimi riscontri di partecipazione internazionale, e già si guarda a Fruit Logistica 2025 (Berlino, febbraio prossimo) che ha come tema chiave le connessioni globali della filiera. La forte partecipazione alle fiere indica un settore ortofrutticolo internazionale in fermento, desideroso di networking e di espandere mercati.

  • Export/Import e logistica: Sul fronte dell’export ortofrutta italiano, si registra un crescente interesse per i mercati extraeuropei. Nel programma “Guest Importing Countries” di Fruit Attraction, quest’anno Messico e Malesia saranno Paesi ospiti, segno di come l’export europeo (Italia inclusa) guardi con attenzione a questi mercati strategici e in crescita. Le OP italiane, coordinate dalle associazioni di settore, stanno lavorando per superare barriere fitosanitarie e aprire nuovi canali di esportazione verso l’Asia e il Nord America. Ad esempio, il kiwi italiano continua a espandersi in Estremo Oriente, e si segnalano i primi container di uva da tavola precoce pugliese partiti per il Canada con l’abbattimento dei dazi in virtù del CETA. Sul fronte import, in Europa la stagione spagnola delle drupacee (pesche, nettarine) quest’anno è partita in ritardo per via di condizioni meteo avverse in Spagna; questo ha aperto spazi temporanei sul mercato UE per il prodotto italiano e greco, che hanno beneficiato di meno concorrenza estera a inizio giugno. Tuttavia, col procedere di giugno, la Spagna è tornata in piena produzione e sta inondando i mercati comunitari di pesche e nettarine a prezzi competitivi, ponendo forte concorrenza ai produttori italiani soprattutto sul prodotto di calibro medio. L’Europa settentrionale in questi giorni vede un dominare del prodotto locale su alcune referenze: in Germania, ad esempio, la fornitura di fragole locali è aumentata e ha “dominato” il mercato, riducendo le importazioni. Ciò suggerisce che nei Paesi del nord UE la produzione domestica, quando disponibile, riesce a imporsi – un monito per gli esportatori italiani, che nei prossimi mesi dovranno confrontarsi con produzioni locali ben organizzate in quei mercati.

  • Politiche UE e fitosanitario: A livello comunitario, prosegue il dibattito sulle politiche agricole e fitosanitarie. In particolare, vi è attenzione sul Regolamento UE che mira a ridurre del 50% l’uso dei pesticidi entro il 2030: il settore ortofrutta è tra i più impattati e le associazioni europee stanno dialogando con Bruxelles per soluzioni sostenibili ma praticabili. Intanto, sul fronte della difesa delle colture, la Francia ha comunicato stime in rialzo per la propria produzione di ciliegie grazie al successo del piano anti-Drosophila e all’assenza di gelate primaverili significative. Proprio la Drosophila Suzukii (moscerino dei piccoli frutti) resta sorvegliata speciale in tutta Europa: in Italia se ne sta monitorando la presenza nelle cerasicolture tardive e nei mirtilli, finora senza danni estesi segnalati per questa stagione. La Commissione UE ha inoltre in agenda l’aggiornamento delle norme sulle confezioni in plastica monouso per ortofrutta: dal 2025 entreranno in vigore restrizioni più severe sugli imballaggi minori di 1,5 kg. La distribuzione italiana si sta già preparando con un aumento di packaging compostabili e retine in materiale biodegradabile per uva, agrumi, patate ecc., anticipando le direttive per evitare criticità all’ultimo momento.

  • Situazione globale e mercati esteri: A livello globale, alcune notizie degne di nota includono la continua crescita del mercato dei berries (piccoli frutti) su scala mondiale, trainata dalla domanda in forte aumento in Asia e Nord America. La produzione di mirtilli, lamponi e more sta espandendosi in nuovi Paesi – ad esempio il Marocco e il Perù stanno incrementando l’export – il che mantiene l’offerta alta e i prezzi tendenzialmente sotto pressione, ma la domanda robusta assorbe bene il prodotto e si prevede crescita ulteriore nei prossimi anni. Sul fronte delle problematiche logistiche internazionali, dopo le turbolenze del 2022-23, i noli marittimi per container refrigerati risultano ora più stabili e su livelli inferiori ai picchi pandemici, facilitando le esportazioni di ortofrutta a lunga distanza. Ciò avvantaggia ad esempio l’export italiano di kiwi verso l’Asia e le importazioni di frutta esotica in Europa. In ultimo, uno sguardo ai mercati oltreoceano: in California il prezzo delle fragole è recentemente schizzato verso l’alto per un improvviso calo di offerta dal Messico (problemi climatici), mentre in Cina desta interesse l’arrivo delle prime ciliegie in serra coltivate internamente (vendute in Vietnam a circa 19 $/kg, segno di una produzione ancora di nicchia ma in sviluppo). Questi esempi testimoniano come la scena ortofrutticola internazionale sia dinamica, con sfide fitosanitarie e climatiche locali che influenzano i mercati globali, e con i player sempre più orientati a innovare (nuove varietà, tecniche in serra, accordi commerciali) per restare competitivi.

8. Bandi, normative e novità istituzionali (Italia)

In ambito istituzionale, la settimana ha visto diverse novità riguardanti finanziamenti, normative e iniziative a supporto del settore ortofrutticolo e agricolo, sia a livello nazionale che regionale:

  • PSR e fondi filiera: Buone notizie sul versante dei pagamenti pubblici. L’agenzia Agrea (Regione Emilia-Romagna) ha comunicato di aver erogato quasi 47 milioni di euro a maggio a favore del settore ortofrutticolo e di altre misure agricole. Di questi, 28 milioni destinati ai Programmi Operativi delle Organizzazioni di Produttori (OP) dell’ortofrutta fresca – fondamentali per finanziare innovazione, logistica e concentrazione dell’offerta – e circa 16,5 milioni nell’ambito dello Sviluppo Rurale 2014–2022 (PSR, misure strutturali), oltre a 1,8 milioni sui nuovi bandi 2023–2027. Significativo anche il capitolo aiuti calamità: in Emilia-Romagna proseguono i pagamenti compensativi alle aziende colpite da eventi climatici avversi (alluvioni, grandinate) negli scorsi anni. Questo afflusso di risorse contribuisce a dare liquidità agli operatori e a sostenere investimenti in miglioramento aziendale e prevenzione dei rischi. Sul fronte nazionale, il Masaf (Ministero dell’Agricoltura) ha ricordato la disponibilità dei “fondi filiera” per l’ortofrutta, rifinanziati nella legge di bilancio: si tratta di contributi per progetti di internazionalizzazione, promozione e ammodernamento della filiera ortofrutticola. Le OP e le imprese possono presentare proposte per accedere a tali fondi, con priorità a progetti che innovano la logistica del fresco e la sostenibilità (ad esempio, packaging riciclabile, riduzione sprechi).

  • Interventi per calamità e assicurazioni: L’attenzione delle istituzioni resta alta anche sul tema dei cambiamenti climatici e dei danni da eventi estremi. In Veneto e Emilia-Romagna, dopo le pesanti alluvioni dell’anno scorso, sono stati attivati o prorogati bandi PSR per investimenti a protezione delle aziende agricole colpite: ad esempio, la Regione ER aveva aperto in primavera una misura straordinaria di sostegno per agricoltori colpiti da calamità, con domande entro aprile 2025. La risposta è stata positiva e ora si attende l’istruttoria per erogare i contributi già entro l’estate. Inoltre, il Ministero ha pubblicato a marzo un decreto per la campagna assicurativa 2024, semplificando l’accesso ai contributi PAC per le polizze agevolate contro calamità. L’obiettivo è incentivare le imprese – in primis quelle frutticole – ad assicurarsi contro grandine, gelo, siccità, visto l’aumento della frequenza di tali eventi. Intanto la Regione Veneto ha dichiarato lo stato di emergenza per alcune aree colpite da grandinate eccezionali a fine maggio; ciò preluderà a richieste di ristori al governo.

  • Iniziative regionali: Diversi territori stanno lanciando programmi specifici a favore dell’ortofrutta. In Emilia-Romagna, nell’ambito del nuovo CSR (Complemento per lo Sviluppo Rurale) 2023–27, sono stati messi in campo 26 bandi per quasi 290 milioni complessivi a favore dell’agricoltura regionale. Di questi, una quota rilevante riguarda il settore ortofrutticolo, ad esempio per riconversione impianti (varietà più resistenti), coperture anti-calamità (reti antigrandine: la regione ha già finanziato 627 ettari di frutteti protetti su 1000 previsti, investendo 70 milioni entro il 2026), innovazione varietale e agricoltura di precisione. La Regione Sicilia, dal canto suo, ha annunciato l’avvio di un tavolo tecnico per rilanciare la filiera agrumi e ortofrutta dopo le difficoltà delle scorse campagne: si parla di investimenti su nuovi invasi idrici per combattere la siccità e di fondi per promuovere le esportazioni di prodotti siciliani con marchi di qualità. In Puglia, la giunta ha deliberato un nuovo bando per la filiera del ciliegio: contributi a fondo perduto per chi investe in coperture antipioggia, data la vulnerabilità delle ciliegie alle spaccature da pioggia (cracking) – un problema evidenziato proprio quest’anno con piogge pre-raccolta che hanno danneggiato parte del raccolto Bigarreau.

  • Novità normative: In ambito normativo, a livello nazionale prosegue il percorso del disegno di legge sulla Logistica agroalimentare, che prevede misure per efficientare i mercati all’ingrosso e le piattaforme logistiche. È prevista la creazione di un osservatorio dei costi logistici e incentivi per il rinnovo del parco mezzi refrigerati a minor impatto ambientale. Il provvedimento, sostenuto anche da Italmercati (la rete dei principali mercati all’ingrosso italiani), mira a ridurre i colli di bottiglia nella distribuzione dei prodotti freschi, migliorandone la conservazione e l’arrivo sui punti vendita in tempi rapidi. Sul fronte lavoro, si segnala l’attenzione al reperimento di manodopera: con l’entrata nel vivo delle campagne di raccolta, il Ministero del Lavoro ha emanato una circolare di semplificazione per l’assunzione di lavoratori stagionali stranieri già formati nei Paesi d’origine, nel quadro dei decreti flussi. Questo per alleviare la carenza di braccianti lamentata da alcuni consorzi (specialmente per raccolte manuali di prodotti delicati come fragole e asparagi). Inoltre, la CUN ortofrutta (Commissione Unica Nazionale) recentemente istituita per alcuni prodotti sta muovendo i primi passi: nelle prossime settimane inizierà a formulare prezzi indicativi per prodotti come pomodoro da industria, zucchine e carote, fornendo un nuovo strumento di trasparenza dei mercati.

  • Riforme e progetti: Da ultimo, si segnala che Italia Ortofrutta (Unione Nazionale delle OP) ha incontrato a Macfrut i rappresentanti del Mipaaf e delle Regioni, sottolineando la centralità delle OP nel sistema ortofrutta e chiedendo semplificazioni normative per la conquista di nuovi mercati esteri. Fra le proposte emerse: snellire le pratiche di riconoscimento delle OP, sostenere i contratti di filiera e puntare su una diplomazia commerciale che rimuova ostacoli fitosanitari (ad esempio trattative bilaterali per esportare mele e pere in nuovi paesi asiatici). Il Governo si è detto disponibile ad ascoltare tali istanze e a proseguire sulla strada dell’aggregazione, vista come chiave per aumentare la competitività del settore ortofrutticolo italiano sullo scenario internazionale.

 

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Settimana 24 – andamento del mercato ortofrutticolo – (9-15 giugno 2025)

Nella settimana 24 del 2025 il mercato ortofrutticolo italiano è entrato pienamente nella stagione estiva, registrando un aumento dell’offerta di prodotti tipici del periodo e una graduale flessione dei prezzi all’ingrosso. L’arrivo del caldo ha favorito ottima qualità per meloni e angurie dalle zone di produzione (Sicilia e Lazio in primis), accompagnata da un calo lento ma costante delle quotazioni, complice la maggiore produzione La domanda complessiva risulta in crescita per frutta fresca e ortaggi estivi – incentivata anche dalle promozioni nella GDO – ma il forte aumento dell’offerta ha mantenuto i listini su livelli moderati o in diminuzione per molti articoli. I consumi domestici di ortofrutta, dopo la stabilità del 2024, mostrano segnali positivi: +2% in volume nel 1º trimestre 2025 rispetto all’anno precedente (+5% in valore). Ciò indica una timida ripresa, con frutta (+1% vol) e ancor più gli ortaggi (+4% vol) in crescita. Questo scenario, unito all’ampia disponibilità di prodotto stagionale di qualità, sta favorendo un rafforzamento dei consumi estivi ma esercita al contempo una pressione al ribasso sui prezzi all’origine e all’ingrosso in molte piazze italiane.

Analisi dei prezzi settimanale

Di seguito si riportano alcune delle principali referenze ortofrutticole stagionali con i prezzi medi all’ingrosso rilevati nella settimana (valori in euro/kg):

  • Zucchine (scure lunghe) – min 0,50, max 0,60 €/kg (prevalente 0,60 €/kg); tendenza (-40% circa su base settimanale, calo pronunciato); riferimento: Mercato di Milano. Produzione abbondante, prezzi molto bassi (~0,80 €/kg medi) grazie all’alta disponibilità.

  • Meloni retati2,30–2,50 €/kg (prezzo medio 2,40 €/kg); tendenza (stabili); riferimento: mercati siciliani e laziali. Siamo al picco produttivo nazionale, con qualità ottima grazie al clima caldo; meloni del nord (es. Lombardia) spuntano prezzi più alti (fino a 3,00–3,50 €/kg per retati e lisci) in questa fase iniziale.

  • Angurie (Angurie grandi) – 0,85–1,00 €/kg (prezzo medio ~0,90 €/kg); tendenza (-1,8% rispetto a 7 giorni fa); riferimento: mercato all’ingrosso laziale. La produzione è in forte aumento, soprattutto in Sicilia e nel basso Lazio, e porta i prezzi sotto 1 €/kg. Angurie di calibro piccolo ~0,80–0,90 €/kg, grandi 0,85–1,00 €/kg

  • Ciliegie4,00–8,00 €/kg a seconda di calibro e varietà; tendenza (stabili su livelli alti per le varietà pregiate). Nei mercati del Centro-Nord si registrano ~4 €/kg per i frutti più piccoli e fino a 7–8 €/kg per le partite di qualità superiore (es. Ferrovia), con punte di 8–10 €/kg per le Ferrovia top di gamma da Puglia, complici le gelate primaverili che ne hanno ridotto la produzione. La maturazione quest’anno è stata favorita dal clima caldo di fine primavera, garantendo buona qualità dei frutti.

  • Pesche2,50–3,50 €/kg (calibri maggiori intorno a 3 €/kg); tendenza (stabili); riferimento: mercati del Nord Italia I prezzi delle prime pesche italiane si mantengono invariati rispetto alla scorsa settimana, su livelli medi, grazie a un equilibrio tra offerta in aumento e domanda discreta.

  • Nettarine3,50–4,00 €/kg (pezzature grandi); tendenza (in leggero aumento iniziale, tipico delle prime partite); riferimento: mercati all’ingrosso del Centro Italia. Le nettarine di primo raccolto raggiungono quotazioni elevate sui calibri migliori, ma con l’aumento delle raccolte nelle prossime settimane è attesa una normalizzazione dei prezzi.

  • Albicocche2,50–3,00 €/kg; tendenza (stabili); riferimento: mercati del Centro-Nord. Buona disponibilità di albicocche nazionali di diverse varietà, con prezzi medi in linea alla scorsa settimana. La campagna è nella fase centrale e la qualità è generalmente buona, salvo lievi problemi qualitativi locali.

  • Fragole2,50–3,00 €/kg (produzione meridionale); tendenza (in calo); riferimento: mercati del Sud (fine stagione). Le fragole del Sud Italia, ormai a fine raccolta, vedono prezzi in diminuzione su 2,5–3 €/kg. Al contrario, le prime fragole di montagna (Trentino) restano su livelli alti (~6 €/kg) data la scarsa quantità La domanda è calata dopo le festività primaverili, mentre la qualità delle ultime produzioni rimane discreta.

  • Pomodoro ciliegino – ~1,50 €/kg; tendenza (stabili); riferimento: mercati di Roma e Fondi. La produzione laziale si affianca a quella siciliana incrementando l’offerta di pomodorini da insalata; i prezzi all’ingrosso si attestano attorno a 1,50 €/kg, invariati su base settimanale grazie a un assorbimento sufficiente da parte della domanda

  • Pomodoro datterino – ~2,30 €/kg; tendenza (stabili); riferimento: mercati ortofrutticoli del Centro-Sud. I datterini, tipicamente più pregiati, mantengono quotazioni intorno a 2,3 €/kg, sostenute da una domanda attiva per questo segmento, nonostante l’offerta in crescita.

  • Lattughe (e verdure a foglia) – 1,00–1,10 €/kg; tendenza (rialzo stagionale); riferimento: areali del Fucino e mercati del Centro Italia Con l’entrata in piena produzione delle zone vocate dell’altopiano del Fucino, l’offerta di lattuga, spinaci, bietole e cicoria aumenta sensibilmente. I prezzi all’ingrosso si collocano attorno a 1–1,1 €/kg, combinando freschezza, qualità e convenienza, in leggero aumento rispetto a inizio mese grazie alla migliore qualità e al maggiore assorbimento del mercato

  • Cetrioli – ~0,80 €/kg; tendenza (stabili su valori bassi); riferimento: mercati del Nord. La disponibilità di cetrioli è abbondante, favorita da un clima non ancora eccessivamente caldo che prolunga la produzione ottimale. I prezzi si mantengono molto convenienti intorno a 0,80 €/kg, invariati rispetto alla settimana precedente.

  • Finocchi – ~1,50 €/kg; tendenza (stabili); riferimento: mercati nazionali. L’offerta di finocchi rimane buona e i prezzi medi all’ingrosso stabili intorno a 1,5 €/kg, senza variazioni significative settimana su settimana. Qualità del prodotto soddisfacente.

  • Fagiolini (teneri) – ~4,00 €/kg; tendenza (stabili o leggero ribasso); riferimento: raccolta Centro-Sud. Si registra un’ottima offerta di fagiolini verdi, soprattutto prodotto raccolto a mano nel Centro e Sud Italia; i prezzi sono bassi, intorno a 4 €/kg, mantenendosi su questi livelli grazie all’elevata disponibilità.

  • Patate novelle0,70–1,00 €/kg (a seconda del confezionamento); tendenza (stabili); riferimento: Mercato di Milano. Ai mercati all’ingrosso si rilevano prezzi attorno a 0,80 €/kg per le patate novelle italiane in sacchi (calibro 40–80 mm) e fino a ~1 €/kg per prodotto in cassette. Il livello è leggermente inferiore all’anno scorso, grazie alla buona disponibilità della nuova produzione nazionale che si affianca alle ultime scorte estere.

  • Peperoni (lunghi tipo corno) – ~2,50 €/kg; tendenza (stabili su valori elevati); riferimento: Mercato di Milano. I peperoni siciliani restano su prezzi alti, complici i quantitativi non abbondanti: i corno rosso/giallo spuntano 2,5–3,0 €/kg (in leggero calo rispetto ai picchi precedenti), mentre i peperoni lunghi di prima scelta quotano ~2,5 €/kg La produzione in Sicilia procede a rilento, condizionata anche dal maltempo di fine maggio, con domanda discreta che mantiene i listini sostenuti (il prodotto spagnolo risulta ancor più caro).

  • Carote1,10 €/kg (sfuse); tendenza (stabili); riferimento: Mercato di Milano. Le carote nazionali sono presenti in ampia quantità. Il prodotto sfuso quota intorno a 1,1 €/kg (invariato), mentre le carote a mazzi raggiungono ~1,9 €/kg. L’offerta elevata e continua – dalle zone precoci del Sud alle produzioni dell’Italia centrale – sta soddisfacendo la domanda, mantenendo stabili i prezzi.

  • Fichi fioroni (primofiore) – 2,00–4,00 €/kg; tendenza (in aumento iniziale); riferimento: Mercato di Roma e Sud Italia. Sono arrivate sui mercati le prime partite di fichi “fioroni” verdi, soprattutto dalla Puglia: prodotto di ottima qualità che spunta prezzi tra 2 e 4 €/kg a seconda di calibro e zona. La richiesta di questo frutto stagionale è vivace e le quotazioni risultano in rialzo rispetto alla settimana scorsa, dato il carattere ancora limitato dell’offerta.

  • Cipolle di Tropea (rosse in treccia) – ~2,00 €/kg; tendenza (stabili); riferimento: Mercato di Milano, prodotto Calabria IGP. Le cipolle rosse di Tropea, nuove di stagione e presentate in trecce, si attestano su 2 €/kg all’ingrosso, con buona tenuta. La domanda per questo prodotto tipico rimane costante e i prezzi risultano pressoché invariati rispetto alla settimana precedente.

  • Melanzane1,00–1,20 €/kg (tonde scure); tendenza (+≈15%); riferimento: Mercato di Milano. Le melanzane di piena estate mostrano un leggero incremento di prezzo: le varietà tonde nere quotano 1–1,2 €/kg (in aumento di circa 0,15 €/kg rispetto alla settimana prima), mentre le melanzane chiare e lunghe si collocano mediamente tra 1,3 €/kg e 1,8 €/kg. L’offerta è in crescita ma la domanda resta attiva, sostenendo lievi rialzi nei listini.

(Legenda: prezzi IVA esclusa rilevati all’ingrosso; tendenze riferite al confronto con la settimana 23. Fonti: listini ufficiali mercati all’ingrosso e bollettini rete BMTI/Italmercati.)

I prezzi e le informazioni riportate sono stati raccolti da fonti pubbliche, bollettini ufficiali e operatori del settore. Nonostante l’accuratezza nella selezione dei dati, non possiamo garantirne la totale correttezza o aggiornamento. Si invita pertanto l’ascoltatore a verificarne la validità presso i canali ufficiali prima di prenderli come riferimento. Decliniamo ogni responsabilità per eventuali inesattezze o usi impropri dei contenuti divulgati.

Il team di PAN

Meteo, previsioni e notizie dal campo – 12/06/2025

Meteo e impatti agricoli

Situazione meteo settimana 24: l’Italia ha vissuto una fase di transizione verso l’estate piena. Nei primi giorni della settimana, una circolazione perturbata residua ha portato temporali localizzati soprattutto al Nord (aree alpine e prealpine) e brevi acquazzoni sulla dorsale appenninica. In Pianura Padana si sono verificati temporali anche violenti a macchia di leopardo, con locali grandinate che però non hanno interessato vaste aree agricole in modo omogeneo. Dal 10 giugno, un anticiclone sub-tropicale si è espanso sul Mediterraneo determinando condizioni tipicamente estive su tutta la penisola.

  • Nord: la prima metà della settimana ha visto forte instabilità: contrasti termo-umidi importanti hanno innescato temporali intensi in alcune zone (es. Piemonte e Lombardia occidentale) con grandine di medie dimensioni segnalata su vigneti e frutteti in aree ristrette. Nelle pianure di Veneto e Emilia si sono avute piogge sparse e temperature sotto le medie stagionali ad inizio settimana (minime notturne <15 °C in Veneto che hanno stressato colture come meloni e ortaggi estivi). A partire da mercoledì 11/6, la pressione in aumento ha stabilizzato il tempo: ampie schiarite, sole e rialzo termico generalizzato. Nel weekend 14-15 giugno il Nord ha goduto di cieli sereni o poco nuvolosi e clima caldo ma non estremo (massime 28–30 °C in Val Padana). L’unico disturbo residuo è stato lungo l’arco alpino, dove persiste la possibilità di temporali pomeridiani di calore, comunque di breve durata. Gli effetti agricoli della settimana al Nord includono: terreno finalmente asciutto dopo le piogge di maggio, consentendo l’accesso ai campi per trattamenti e raccolte; rischio fitopatie in calo grazie al clima più secco, ma ancora alto per la peronospora della vite e ortaggi dove le piogge sono state abbondanti (la Regione Emilia-Romagna ha emesso allerte di rischio infettivo elevato con le ultime piogge). I tecnici consigliano di monitorare e trattare preventivamente vite, pomodoro e cucurbitacee contro le crittogame dopo gli episodi temporaleschi.

  • Centro: condizioni meteo in progressivo miglioramento. Ad inizio settimana qualche rovescio sparso ha interessato l’entroterra appenninico (specie Abruzzo e Umbria) nel pomeriggio, senza gravi impatti. Su coste tirreniche e adriatiche il tempo è rimasto più stabile. Da metà settimana l’alta pressione africana ha abbracciato anche il Centro, portando sole prevalente e temperature in deciso aumento: entro il 15 giugno si sono registrati valori massimi di 32–33 °C nelle zone interne di Toscana e Lazio. Il vento da nord-est, presente a inizio periodo, è calato, riducendo il disseccamento del suolo. L’effetto sull’agricoltura centrale è duplice: da un lato il bel tempo ha favorito le operazioni di campo (fienagione, trattamenti, raccolte orticole); dall’altro, il brusco aumento termico impone irrigazioni più frequenti per ortaggi in pieno campo e attenzione ai colpi di calore su ortaggi in serra (dove opportuno si sono attivate le schermature/ombreggiamenti). Nel complesso, nessuna allerta meteo rilevante: i bollettini agrometeo regionali segnalano solo la necessità di monitorare possibili infestazioni di afidi su fruttiferi, favorite dal clima caldo-secco, e di aumentare i controlli fitosanitari su olivo per possibili attacchi di mosca olearia nel prossimo mese se le temperature resteranno elevate dopo le piogge di maggio.

  • Sud e Isole: settimana tipicamente estiva. Sud Italia ha goduto di tempo stabile e soleggiato quasi ovunque. Qualche breve temporale isolato si è sviluppato solo su rilievi della Sila e dorsale calabro-lucana a inizio settimana, senza particolari criticità. Le temperature si sono posizionate sopra la norma di 2-3 °C: in Puglia, Sicilia e Sardegna si sono toccati 34–35 °C nelle aree interne tra venerdì e domenica, con punte localmente superiori (fino 37 °C nel Catanese il 15/6 sotto venti di caduta). Queste ondate di calore precoci hanno avuto impatti misti: positive per la maturazione di frutta estiva (accelerata per uva da tavola precoce e meloni, con grado zuccherino ottimale), più problematiche per gli ortaggi da foglia e le orticole trapiantate di recente, che hanno subito qualche stress idrico. I servizi agricoli regionali hanno emesso consigli di irrigazione emergenziale per gli ortaggi e di pacciamatura/ombreggio per le colture sensibili, al fine di mitigare il colpo di calore nelle ore centrali. Si segnalano inoltre alcune zone siccitose: in particolare nel sud-est della Sicilia e nel Foggiano, dove la piovosità primaverile è stata scarsa. Qui gli invasi irrigui sono sotto media e gli agricoltori guardano con apprensione all’estate, se non interverranno precipitazioni significative. Fortunatamente, verso fine periodo (15 giugno) correnti più temperate hanno leggermente smorzato il caldo estremo, e non si sono registrati fenomeni estremi come venti di scirocco né grandinate. In sintesi, il meteo al Sud ha portato ad un anticipo di estate: ottimo per qualità e dolcezza di frutta come angurie, meloni e drupacee, ma richiede un attento governo dell’acqua per evitare cali produttivi sulle colture più esposte allo stress idrico.

Notizie dal campo e produzione

Dalle zone di produzione giungono indicazioni contrastanti sull’andamento delle colture. In Sicilia e nelle regioni del Sud il clima caldo e soleggiato di fine primavera ha favorito un’entrata anticipata o regolare delle produzioni estive: meloni e angurie presentano qualità organolettiche ottime e gradi zuccherini elevati. Le raccolte di angurie in particolare sono partite con alcuni giorni di anticipo ad aprile inoltrato (in Sicilia e Basilicata) e ora mostrano volumi in forte crescita. Allo stesso tempo, i produttori segnalano difficoltà per le ciliegie Ferrovia in Puglia, dove le gelate tardive primaverili hanno limitato i quantitativi: nonostante l’alta qualità dei frutti superstiti, la resa per ettaro è inferiore alle attese. Ciò sta mantenendo i prezzi delle Ferrovia su livelli eccezionalmente alti, ma con poco prodotto da vendere. Anche per drupacee come pesche e albicocche, la campagna appare leggermente anticipata al Sud e in linea con il calendario al Centro-Nord. In Emilia-Romagna e Veneto le pesche stanno entrando nel vivo della raccolta a metà giugno, con produzione per ora soddisfacente e qualità buona; non si segnalano particolari problemi fitosanitari, salvo una lieve incidenza di monilia segnalata su albicocche in alcuni areali (fenomeno sotto controllo).

Nel Nord Italia, il mese di maggio e l’inizio di giugno sono stati segnati da un clima instabile. In Veneto i produttori di melone hanno lamentato un maggio anomalo, con piogge frequenti, basse temperature notturne e sbalzi termici che hanno stressato le piante e ridotto l’allegagione. Nel Veronese, il raccolto iniziale di meloni, pur di buona qualità, risulta inferiore in volume rispetto al 2024, e la stagione parte in salita: le quotazioni per i meloni locali sono inferiori di 0,20–0,30 €/kg rispetto allo scorso anno a causa di un mercato freddo e poco ricettivo. La CIA di Verona segnala che le difficili condizioni meteo di maggio-giugno (troppo fresco e umido) hanno contratto la domanda iniziale e depresso i prezzi alla produzione, creando apprensione tra i produttori. Si auspica un pronto ritorno a temperature più alte e stabili nel prosieguo di giugno per rilanciare i consumi estivi e sostenere il mercato interno dei meloni. Il caso dei meloni veronesi evidenzia come il meteo instabile al Nord stia influenzando alcune produzioni: oltre ai meloni, anche le colture orticole in pieno campo (es. zucchine, peperoni, melanzane) in Pianura Padana hanno subito rallentamenti nello sviluppo a causa di notti insolitamente fresche e temporali frequenti tra fine maggio e inizio giugno. Ciò non ha generato scarsità di prodotto (grazie alle forniture dal Sud e alle colture protette), ma ha imposto maggiore attenzione nella gestione agronomica (ad es. difesa antiparassitaria) e ha ritardato di alcuni giorni l’entrata a regime di certe colture settentrionali.

Dal Centro Italia giungono invece notizie positive: nel Lazio la produzione locale di pomodori estivi è entrata in pieno raccolto, affiancando quella siciliana e contribuendo ad aumentare l’offerta senza particolari problemi logistici. I produttori laziali segnalano ottimi riscontri qualitativi per pomodori costoluti verdi e Cuore di bue, con prezzi soddisfacenti (1,50–1,80 €/kg in uscita dal Centro Agroalimentare Roma). Anche le verdure a foglia (lattughe, spinaci, bietole) nel Fucino e in altre zone dell’Italia centrale beneficiano ora di condizioni ideali: la piena produzione è in corso, le rese per ettaro sono buone e la qualità elevata, grazie alle temperature in rialzo e all’alta luminosità. Alcuni operatori segnalano solo lievi accorgimenti necessari, ad esempio nelle ore più calde si ricorre all’irrigazione di soccorso e all’ombreggiamento di serra per evitare stress da caldo eccessivo sulle colture orticole più delicate.

In sintesi, sul territorio nazionale la produzione ortofrutticola settimana 24 appare generalmente in espansione stagionale: al Sud con qualche giorno di anticipo e ottimi standard qualitativi (ma con casi puntuali di problemi come le gelate in Puglia), al Nord con qualche difficoltà dovuta al meteo instabile (produzioni ridotte o ritardate in Veneto, ortaggi rallentati dal clima fresco). Tuttavia, l’ingresso ormai dell’estate dovrebbe uniformare le condizioni, e si prevedono miglioramenti per le colture settentrionali nelle prossime settimane.

Il team di PAN

NEWS Europee – 10/06/2025 – Filiera ortofrutticola

Crescita record negli scambi agroalimentari

Nel 2024 l’UE ha registrato un volume record di esportazioni nel settore agroalimentare: 235,4 miliardi €, con un surplus di circa 63,6 miliardi €. I prodotti più esportati includono preparati da cereali, latticini e vino, mentre olio d’oliva e cioccolato hanno beneficiato dell’incremento dei prezzi. Anche le importazioni sono cresciute (+8%), trainate da noci, frutta, cacao e caffè.


UK-UE: stop ai controlli su frutta e verdura

Il Regno Unito ha deciso di sospendere fino al 31 gennaio 2027 i controlli sanitari e fitosanitari previsti su frutta e verdura importata dall’UE (pomodori, ciliegie, etc.). La misura anticipa un nuovo accordo SPS con l’obiettivo di ridurre costi, burocrazia e prezzi al consumo.


Strategia europea per la gestione delle acque

Il 4 giugno Bruxelles ha presentato una nuova Water Resilience Strategy. Seppure il piano punta a ottimizzare l’uso e la qualità dell’acqua, si segnala una lacuna importante: manca un impegno chiaro sul finanziamento di infrastrutture idriche (serbatoi, dighe) necessarie per garantire la sicurezza dell’irrigazione agricola.


Assicurazioni e rischi climatici

Secondo uno studio con EIB e Commissione UE, i danni climatici costano all’agricoltura comunitaria oltre 28 miliardi €/anno, con possibili aumenti fino al 66% entro il 2050. Solo il 20–30% delle perdite è oggi assicurato. Si sostiene un rafforzamento delle polizze sostenute dalla PAC.


Nuove politiche per il settore zootecnico

Il 27 maggio la Commissione europea ha lanciato un Australian Livestock Workstream per studiare una strategia a lungo termine per l’allevamento sostenibile, equo e competitivo, coinvolgendo produttori, accademici e stakeholder.


Visione UE per l’agricoltura e la filiera

Prosegue l’implementazione della “Vision for Agriculture and Food”, che mira a modernizzare il settore con una PAC semplificata, innovazione digitale, sostegno ai giovani agricoltori e filiere corte. Tuttavia, alcuni osservatori sostengono che l’impegno ambientale sia meno ambizioso rispetto alle intenzioni originali del Green Deal.


Forum internazionale sull’agroalimentare

Nei giorni 3‑4 giugno si è svolto ad Amsterdam il primo evento europeo “Transform Food & Agriculture Forum” (Reuters Events), incentrato su resilienza delle filiere, strategie d’investimento e sostenibilità. Vi hanno partecipato leader di mercato come Kraft Heinz, Cargill, Unilever e Mondelēz.


Conclusione

L’Europa sta rafforzando gli scambi agroalimentari, riducendo barriere (UK‑UE), migliorando strumenti di resilienza (acqua, assicurazioni) e innovazione nella zootecnia. Tuttavia, emergono tensioni tra semplificazione regolatoria, sostenibilità ambientale e supporto economico concreto alle filiere, sfide che rimangono al centro dell’agenda UE.

 

 

Il team di PAN