Tra Sole, Nuvole e Temporali

Previsioni meteo per la settimana

Le fonti meteo nazionali indicano che la settimana sarà segnata da una predominanza di bel tempo in molte zone, ma con qualche “spunto” instabile soprattutto nelle fasce centrali e settentrionali.


Nord Italia

  • Lunedì–martedì: giornate con cielo generalmente sereno o al più velato, condizioni stabili.

  • Mercoledì–giovedì: possibili addensamenti e qualche rovescio sui rilievi e zone di confine (Alpi, Prealpi), soprattutto nelle ore pomeridiane.

  • Fine settimana: ritorno a tempo più stabile e soleggiato ovunque, con qualche nube residua solo in montagna.


Centro Italia

  • All’inizio della settimana prevalenza di bel tempo, qualche nube innocua durante le ore centrali nei rilievi.

  • Verso mercoledì e giovedì l’instabilità locale potrà generare rovesci sparsi, in particolare sulle zone appenniniche.

  • Verso il weekend le condizioni saranno più asciutte, con cieli più sereni e ridotti fenomeni.


Sud Italia e Isole

  • Lunedì–martedì: tempo nel complesso tranquillo, con qualche nube nelle zone montuose o interne, ma poche precipitazioni.

  • Metà settimana: possibilità di locali rovesci pomeridiani su alcune aree montane, ma fenomeni contenuti.

  • Fine settimana: clima prevalentemente stabile, soleggiato con poche variazioni, salvo qualche nube su zone interne.


Effetti previsti sul settore agricolo

Questa settimana le condizioni meteo avranno impatti diversificati sull’agricoltura a seconda delle regioni:

  • Nord Italia
    Il peggioramento medio‑localizzato previsto a metà settimana potrà portare benefici idrici, ma con il rischio di fenomeni intensi (temporali, rovesci brevi). Colture sensibili come frutteti, vigneti o orticole dovranno essere sorvegliate, soprattutto nelle zone collinari. Il miglioramento del fine settimana offre l’opportunità per interventi colturali, trattamenti e raccolti.

  • Centro Italia
    Le piogge locali possono supportare le coltivazioni in aree che soffrivano un lieve deficit idrico. Tuttavia, la variabilità impone che si tenga d’occhio la distribuzione delle precipitazioni: alcune zone potrebbero restare più secche. Il ritorno del bel tempo facilita le attività di campo, raccolta e trattamenti.

  • Sud Italia e Isole
    In queste regioni il clima più stabile favorisce la maturazione delle colture estive (pomodori, meloni, ortaggi). È importante garantire sufficiente apporto idrico nelle zone più vulnerabili e curare le operazioni post‑raccolta (raffreddamento, manipolazione) per salvaguardare qualità e conservabilità.

 

In generale, chi saprà modulare l’irrigazione, proteggere le coltivazioni più delicate e sfruttare i giorni favorevoli otterrà i migliori risultati. Le previsioni agrometeorologiche sono utili per pianificare semine, trattamenti e raccolti in modo più efficiente.

Il team di PAN

UE rinvia legge anti‑deforestazione

In una settimana contraddistinta da decisioni decisive sulle politiche agricole europee, emergono novità rilevanti che possono impattare produttori, esportatori e filiere ortofrutticole. Dalla dilazione dell’applicazione della legge contro la deforestazione, alle decisioni del Parlamento sul CAP, fino all’approvazione da parte del comitato AGRI di modifiche sostanziali alle regole agricole: questi sviluppi rappresentano segnali chiave di come l’Unione stia ridefinendo l’equilibrio tra ambizione ambientale, sostenibilità e competitività agricola. Di seguito una disamina approfondita.


1. Il rinvio della legge UE contro la deforestazione

Uno dei provvedimenti più significativi della settimana è l’annuncio da parte della Commissione UE del rinvio di un anno dell’entrata in vigore della normativa anti‑deforestazione (EUDR). La legge avrebbe imposto obblighi stringenti per le importazioni di materie prime legate a deforestazione (soia, olio di palma, carne, cacao etc.).

Motivazioni ufficiali del rinvio:

  • necessità di potenziare i sistemi informatici e la piattaforma dati per gestire i carichi informativi delle aziende importatrici;

  • evitare interruzioni improvvise nelle catene logistiche e forniture UE;

  • esigenze di coordinamento politico con Parlamento e Stati membri, che dovranno approvare formalmente il nuovo calendario.

Questo rinvio ha effetto diretto per le filiere ortofrutticole che, pur non essendo le prime destinatarie del provvedimento, operano in contesti di filiera globale: i produttori e importatori di ingredienti, concentrati e derivati agricoli e le società che integrano scambi con Paesi extra‑UE devono rivedere le tempistiche di compliance e adattare strategie di approvvigionamento.


2. Il comitato AGRI modifica le regole CAP: più flessibilità e sostegno ai piccoli agricoltori

Il Comitato Agricoltura e Sviluppo Rurale (AGRI) del Parlamento Europeo ha approvato una posizione su diverse modifiche alla vigente politica agricola comune (CAP). Le novità approvate includono:

  • maggiore flessibilità nei requisiti ambientali: aziende interamente biologiche, aziende con solo alcune aree biologiche e aziende in aree di conservazione saranno automaticamente considerate conformi ad alcuni requisiti di mantenimento del terreno (GAEC).

  • estensione della definizione di prateria permanente, aumentando gli anni di non aratura/rinnovamento richiesti prima che un terreno perda la qualifica di “prateria permanente” (fino a sette anni).

  • al posto di nuovi pagamenti diretti per catastrofi naturali, il comitato propone di erogare pagamenti di crisi tramite fondi di sviluppo rurale, includendo come eventi idonei anche epidemie animali.

  • riduzione della soglia minima di perdita per attivare assicurazioni o fondi mutualistici da 20 % a 15%.

  • aumento dei massimali di sostegno ai piccoli agricoltori: pagamento annuo fino a 5.000 € (anziché 2.500) e contributi una tantum per sviluppo aziendale fino a 75.000 €.

  • accelerazione nei tempi di approvazione delle modifiche ai piani strategici nazionali: da 3 a 2 mesi per decisioni strategiche da parte della Commissione.

Queste modifiche, se confermate, tradurrebbero in una concreta diminuzione della burocrazia per molte aziende ortofrutticole e maggiore capacità di attivare strumenti di compensazione in situazioni critiche.


3. Parlamento conferma: PAC separata, più sostegno e meno burocrazia

Il Parlamento Europeo ha ribadito, nella sua posizione sul futuro della PAC, che:

  • il bilancio agricolo post-2027 deve rimanere autonomo e separato da altri fondi UE, in modo da garantirne visibilità e protezione da potenziali riallocazioni.

  • i pagamenti diretti dovrebbero essere garantiti a tutti gli agricoltori attivi e professionali secondo un modello basato su superficie coltivata.

  • il carico amministrativo (report, controlli, documentazione) deve essere ridotto, con meccanismi di premialità per chi rispetta obiettivi ambientali e sociali.

Questa decisione è strategica per le aziende ortofrutticole, che sono spesso penalizzate da costi burocratici elevati: una PAC più snella potrebbe liberare risorse operative e incrementare la redditività.


4. Il “rural pact” resta in stallo: rischio disallineamenti territoriali

In recenti analisi e commenti, si segnala che il Patto Rurale UE — lo strumento che dovrebbe coordinare politiche agricole, sviluppo rurale e coesione — è attualmente “bloccato in un loop” tra riflessione e azione.

Le criticità evidenziate includono:

  • Stati membri che faticano ad integrare piani strategici agricoli con politiche territoriali e industriali;

  • riluttanza a dare competenza unificata al Rural Development in sede di Commissione: la competenza rurale è stata diluita tra direzioni diverse, perdendo centralità.

  • la frammentazione degli interessi locali rende difficile che le politiche agricole vengano effettivamente coordinate con le politiche territoriali e di infrastruttura, con il rischio che zone rurali ortofrutticole perdano sinergie strategiche.

Per chi opera nella filiera ortofrutticola, un Patto Rurale efficace significherebbe migliori sinergie infrastrutturali (trasporti, logistica), accesso a contributi territoriali e strategie integrative con le politiche ambientali e climatiche. Il ritardo decisionale, invece, può penalizzare la programmazione a medio termine.


5. Dibattito sulle riduzioni del budget agricolo e i vincoli finanziari

In parallelo ai lavori sul CAP e sulle regole, è emersa una discussione politica molto intensa su come finanziare l’agricoltura europea nei prossimi cicli. Alcuni elementi che si sono fatti strada:

  • stime diffuse indicano che tra il 2028 e il 2034 occorreranno almeno 294 miliardi € di sostegno minimo per i redditi degli agricoltori.

  • l’idea che parte dei fondi agricoli venga convogliata verso spese di difesa, infrastrutture o altre priorità UE è fortemente contestata, anche dall’attuale Commissario per l’Agricoltura, che richiama l’importanza della sicurezza alimentare e della separazione delle risorse PAC da altri capitoli di spesa.

  • le riduzioni reali del budget PAC, calcolate in termini reali (tenendo conto dell’inflazione), sono viste con preoccupazione dai principali stakeholder agricoli. Alcuni analisti avvertono che tagli impliciti possono limitare la capacità dei fondi di sostenere innovazione, sostenibilità e resilienza nei settori fragili come l’ortofrutta.

Queste dinamiche contabili e politiche sono fondamentali: la sostenibilità futura delle imprese ortofrutticole dipenderà anche dalla capacità di mantenere un flusso adeguato di sostegno europeo.


6. Scenario “farm policy shake-up”: ottimismo e critiche sull’equilibrio verde vs risorse

Una recente analisi politica definisce la revisione della PAC proposta dalla Commissione come una “scossa” che cerca di coniugare ambizione ambientale con efficienza di mercato. Tuttavia, il testo della proposta è già oggetto di critiche:

  • le associazioni agricole accusano che il testo svilisce alcuni obblighi ambientali pur promettendo resilienza climatica;

  • gruppi ambientalisti avvertono che la riduzione del focus sui fondi verdi e la maggiore discrezionalità assegnata agli Stati membri potrebbero indebolire la coerenza ambientale tra paesi UE.

  • il contesto climatico — con alluvioni, siccità e incendi vissuti nell’estate 2025 — rende urgente e contestata la scelta delle priorità politiche: gli agricoltori chiedono sostegni concreti, ma non vogliono dover sopportare da soli i costi ambientali.

Per l’ortofrutta, questo significa che i meccanismi ambientali non potranno essere solo ideali, ma dovranno essere progettati con attenzione alle realtà produttive — altrimenti il rischio è che molte aziende rinuncino ai contributi o siano escluse.

Il team di PAN

Ortofrutta: prezzi in svolta autunnale

Offerta in transizione verso i prodotti autunnali: calano uva e drupacee per maturazioni avanzate, salgono brassicacee e finocchi per avvio campagna. Piogge irregolari al Nord e sbalzi termici hanno inciso su resa e qualità di campo; Sud più stabile ma con costi irrigui ancora elevati. Di seguito i prezzi all’ingrosso con variazioni rispetto alla settimana precedente.

Uva da tavola bianca — Nord: 1,50–1,90 €/kg 🔴 -6% • Centro: 1,40–1,80 €/kg 🔴 -5% • Sud: 1,20–1,60 €/kg 🔴 -4% — Pressione da elevati volumi residuali.

Uva da tavola nera — Nord: 1,70–2,20 €/kg 🔴 -4% • Centro: 1,50–2,00 €/kg 🔴 -3% • Sud: 1,30–1,80 €/kg 🔴 -3% — Calo graduale con qualità disomogenea.

Pere Abate Fetel — Nord: 1,10–1,40 €/kg 🔴 -4% • Centro: 1,30–1,60 €/kg 🔴 -3% • Sud: 1,40–1,80 €/kg 🔴 -3% — Piena disponibilità dai bacini del Nord.

Mele Gala — Nord: 0,70–0,95 €/kg 🔴 -7% • Centro: 0,85–1,10 €/kg 🔴 -6% • Sud: 0,90–1,20 €/kg 🔴 -5% — Picco raccolta, listini compressi.

Mele Golden — Nord: 0,85–1,10 €/kg 🔴 -4% • Centro: 1,00–1,25 €/kg 🔴 -4% • Sud: 1,05–1,30 €/kg 🔴 -3% — Offerta ampia, domanda regolare.

Kaki/primi — Nord: 2,20–2,80 €/kg 🟢 +6% • Centro: 2,30–2,90 €/kg 🟢 +6% • Sud: 2,10–2,70 €/kg 🟢 +5% — Avvio campagna, volumi iniziali.

Melagrane — Nord: 2,10–2,80 €/kg 🟢 +5% • Centro: 2,00–2,60 €/kg 🟢 +5% • Sud: 1,80–2,40 €/kg 🟢 +4% — Prime “Wonderful”, resa ancora contenuta.

Fichi d’India — Nord: 1,40–1,90 €/kg 🟡 0% • Centro: 1,20–1,60 €/kg 🟡 0% • Sud: 1,00–1,40 €/kg 🔴 -3% — Fine corsa graduale.

Susine tardive (Angeleno) — Nord: 1,40–1,90 €/kg 🔴 -3% • Centro: 1,30–1,80 €/kg 🔴 -3% • Sud: 1,10–1,60 €/kg 🔴 -4% — Qualità altalenante.

Limoni Primofiore — Nord: 1,70–2,10 €/kg 🟢 +5% • Centro: 1,50–1,80 €/kg 🟢 +4% • Sud: 1,30–1,60 €/kg 🟢 +4% — Passaggio a nuovo raccolto.

Meloni gialli — Nord: 1,20–1,70 €/kg 🟡 0% • Centro: 1,10–1,60 €/kg 🟡 0% • Sud: 0,90–1,30 €/kg 🟡 0% — Offerta stabile dalla Sicilia.

Angurie (ultime) — Nord: 0,80–1,10 €/kg 🟢 +12% • Centro: 0,70–1,00 €/kg 🟢 +10% • Sud: 0,60–0,90 €/kg 🟢 +9% — Scarsità finale, domanda ancora viva nei weekend miti.

Pomodoro a grappolo — Nord: 1,30–1,60 €/kg 🟡 -2% • Centro: 1,20–1,50 €/kg 🟡 -2% • Sud: 1,10–1,40 €/kg 🟡 -2% — Produzioni di pien’aria in esaurimento, serre in arrivo.

Pomodoro ciliegino — Nord: 1,90–2,50 €/kg 🟡 0% • Centro: 1,80–2,30 €/kg 🟡 0% • Sud: 1,60–2,10 €/kg 🟡 0% — Buona richiesta horeca.

Pomodoro datterino — Nord: 2,20–3,00 €/kg 🔴 -4% • Centro: 2,00–2,80 €/kg 🔴 -4% • Sud: 1,80–2,60 €/kg 🔴 -3% — Maggior offerta da serre mediterranee.

Zucchine scure — Nord: 1,10–1,50 €/kg 🟢 +9% • Centro: 1,00–1,40 €/kg 🟢 +7% • Sud: 0,90–1,30 €/kg 🟢 +6% — Calo rese in campo aperto.

Melanzane nere — Nord: 1,10–1,40 €/kg 🟢 +5% • Centro: 1,00–1,30 €/kg 🟢 +4% • Sud: 0,90–1,20 €/kg 🟡 0% — Tenuta qualitativa, volumi in flessione.

Peperoni (rossi/gialli) — Nord: 1,20–1,60 €/kg 🔴 -6% • Centro: 1,10–1,50 €/kg 🔴 -5% • Sud: 1,00–1,40 €/kg 🔴 -4% — Pressione competitiva estera a fine ciclo interno.

Cetrioli — Nord: 0,90–1,20 €/kg 🟢 +8% • Centro: 0,80–1,10 €/kg 🟢 +7% • Sud: 0,70–1,00 €/kg 🟢 +6% — Offerta in calo con temperature più basse.

Lattughe (cappuccio/romana) — Nord: 0,90–1,20 €/kg 🔴 -5% • Centro: 0,80–1,10 €/kg 🔴 -6% • Sud: 0,70–1,00 €/kg 🔴 -6% — Nuovi trapianti, disponibilità in ripresa.

Finocchi (nuovo raccolto) — Nord: 1,50–2,10 €/kg 🟢 +14% • Centro: 1,30–1,80 €/kg 🟢 +12% • Sud: 1,10–1,50 €/kg 🟢 +10% — Avvio campagna, pezzature ancora irregolari.

Cavolfiori — Nord: 1,50–2,10 €/kg 🟢 +14% • Centro: 1,30–1,80 €/kg 🟢 +13% • Sud: 1,10–1,60 €/kg 🟢 +12% — Prime partite, domanda sostenuta.

Patate da consumo — Nord: 0,35–0,45 €/kg 🟡 0% • Centro: 0,38–0,48 €/kg 🟡 0% • Sud: 0,40–0,50 €/kg 🟡 0% — Mercato equilibrato, scorte regolari.

Zucca Delica — Nord: 1,10–1,50 €/kg 🟢 +8% • Centro: 1,00–1,40 €/kg 🟢 +7% • Sud: 0,90–1,30 €/kg 🟢 +6% — Domanda in crescita con il cambio stagione.

Fagiolini — Nord: 2,40–3,20 €/kg 🟢 +10% • Centro: 2,20–3,00 €/kg 🟢 +9% • Sud: 2,00–2,80 €/kg 🟢 +8% — Meno volumi, raccolta più lenta.

Contesto internazionale

  • Ortofrutta mediterranea: avvio delle campagne autunnali in Spagna e Marocco su pomodori e peperoni può mantenere competitivi i listini europei nelle prossime settimane, specie sui segmenti da serra.

  • Emisfero Sud: chiusura stagioni uva/kiwi e riduzione dei flussi oltremare alleggeriscono la pressione su mele/kiwi europei, ma i costi logistici restano variabili.

  • Clima: siccità residua in aree iberiche e possibili piogge intense sul Mediterraneo possono generare oscillazioni puntuali su qualità e resa di ortaggi autunnali.

Previsioni future

  • Uva e drupacee: prosecuzione del graduale rientro dei prezzi con volumi decrescenti e qualità selettiva; possibile assestamento entro due settimane.

  • Brassicacee/finocchi/zucche: fase di prezzi sostenuti finché i volumi non saliranno a regime; correzioni attese a metà ottobre con più offerta.

  • Pomodori: stabilità leggermente ribassista sul grappolo; specialty (ciliegino/datterino) resilienti dove la qualità resta alta.

  • Agrumi: limone Primofiore positivo a breve; prime clementine attese con listini inizialmente alti e discesa progressiva con l’aumento dei volumi.

 

Il team di PAN