1. Il Parlamento Europeo respinge revisione CAP proposta dalla Commissione

Negli ultimi giorni, il Parlamento Europeo ha approvato una risoluzione non vincolante con la quale respinge la proposta della Commissione che mirava a rivedere profondamente la Politica Agricola Comune (PAC) per il periodo successivo al 2027. La posizione del Parlamento è chiara: si richiede che il sistema di finanziamento diretto agli agricoltori rimanga sostanzialmente invariato, opponendosi ad alcuni elementi della proposta della Commissione che avrebbero modificato i criteri di ammissione ai sostegni.

Tra i punti contestati:

Questo voto segna un momento cruciale: indica che qualsiasi riforma CAP che non tenga conto delle preoccupazioni espresse dagli agricoltori e dai membri del Parlamento rischia di non essere accettata. Per il settore ortofrutticolo è fondamentale monitorare le versioni successive della proposta, perché queste decisioni potrebbero influenzare l’accesso ai fondi diretti, la struttura dei pagamenti e la capacità di pianificare investimenti.


2. Studio su restrizioni al “pest management”: impatti su prezzi e produttività

Un recente studio dell’EuroCARE ha analizzato le conseguenze che potrebbero derivare da una proposta legislativa che sostituirà la direttiva che oggi regola l’autorizzazione dei pesticidi (Directive 91/414/EEC). Se approvata nelle forme proposte:

Per i professionisti del comparto ortofrutta, questa novità è centrale: impone una riflessione immediata su come adattare le strategie colturali, su possibili integrazioni di pratiche agronomiche alternative o biologiche, e sull’effetto che i costi aggiuntivi potrebbero avere su prezzi alla produzione e alla vendita.


3. Nuovo regime commerciale UE per merci agricole sensibili dall’Ucraina

Negli ultimi giorni è emersa la definizione di un nuovo regime commerciale per alcune merci agricole provenienti dall’Ucraina. Alcuni prodotti “sensibili” come cereali, zucchero, pollame, uova e miele dovranno rispettare quote più restrittive per l’accesso al mercato UE, mentre altri prodotti meno sensibili avranno maggiore libertà di importazione.

Questo regime è parte delle cosiddette Autonomous Trade Measures (ATMs), che definiscono condizioni tariffarie preferenziali temporanee e quote specifiche, finalizzate a proteggere i produttori UE da importazioni che rischiano di comprimere i prezzi interni.

Per il settore ortofrutta, anche se queste misure riguardano primariamente altre filiere (cereali, zucchero, pollame), il principio è importante: stabilisce un precedente normativo e commerciale in cui l’UE interviene attivamente su quote e limiti per difendere la produzione interna. Ciò può legittimare iniziative similari se emergessero importazioni di frutta o ortaggi che danneggiano i produttori europei.


4. Mercato delle patate: analisi critica dei cambiamenti strutturali

Un’analisi recente ha evidenziato come il settore delle patate nell’Unione Europea stia entrando in una fase di ristrutturazione, non solo per fattori economici ma anche politici. Le novità che interessano le politiche agricole:

Mentre l’analisi riguarda il mercato, le implicazioni politiche più forti riguardano la possibile introduzione di misure di sostegno mirato per coltivatori di patate, incluse clausole di tutela in accordi commerciali, o politiche di assorbimento dell’eccesso produttivo tramite incentivi alla trasformazione o diversificazione colturale.


5. Parlamento difende separazione tra fondi CAP e coesione

In connessione a quanto visto al punto 1, il Parlamento Europeo ha ribadito in varie sessioni che i fondi PAC devono rimanere separati dai fondi di coesione, e non fusi o gestiti come un unico strumento finanziario.

Motivazioni espresse:

Questa separazione è stata confermata nel voto di rigetto (non vincolante) della revisione CAP proposta e in dichiarazioni ufficiali del Parlamento, e appare come uno dei nodi politici centrali per l’avanzamento delle riforme.


6. Impatto sul quadro normativo delle materie prime: EUDR e costi di compliance

Un tema di rilievo che, anche se giĂ  discusso in contesti precedenti, ha ottenuto nuove conferme normative concernenti gli obblighi relativi alla Regolamentazione UE sulla Deforestazione (EUDR), in particolare per importazioni da paesi come Argentina. Uno studio recente ha mostrato che:

Di conseguenza, aziende ortofrutticole che fanno importazioni internazionali o che operano in filiere globali dovranno integrare questi oneri nei propri piani di costo e prezzo, e possibilmente richiedere sostegno normativo o finanziario per adeguarsi.

 

Possiamo quindi riassumere quanto segue, avvenuto negli ultimi giorni:

Per gli operatori nel settore ortofrutticolo, questi sviluppi richiedono:

 

Il team di PAN