Negli ultimi mesi l’Italia è stata teatro di un’intensa ondata di maltempo: piogge torrenziali, grandinate violente, trombe d’aria, alluvioni e una siccità storica. Fenomeni che hanno colpito trasversalmente Nord e Sud, orchestrando una tragedia climatica di vasta scala che ha travolto la nostra agricoltura, in particolare la filiera ortofrutticola, e destabilizzato l’economia agroalimentare. In questo approfondimento analizziamo cause, effetti e soluzioni possibili, con uno sguardo anche al contesto europeo.

Il maltempo tra grandine e nubifragi

Nel periodo tra il 15 e 16 giugno 2025 un fronte temporalesco ha devastato il Nord e parte del Centro Italia. Emilia-Romagna, Veneto, Piemonte, Lombardia e Lazio hanno visto piogge intense, grandinate eccezionali, trombe d’aria, allagamenti e smottamenti. In Emilia, si raccontano 100 mm di pioggia a Ravenna che hanno sommerso 40 ha di mais, 20 ha di girasole e 20 ha di medica, mentre nella stessa provincia sono state devastate serre di fragole . La grandine ha falcidiato i frutteti: perdita fino al 70 % a Velletri (Roma), fino al 30 % ai vigneti vicentini, spazzando via la produzione di fragole, ortaggi, frutta e vigna.

Il Lazio è stato particolarmente colpito a Velletri dove frutta, ortaggi e vigne hanno ceduto tra il 55 % e il 70 % della produzione. Nel Trevigiano, una tromba d’aria ha sradicato piante e distrutto coltivazioni, mentre in Abruzzo (Tollo) una grandinata ha annientato fino all’80 % delle vigne locali.

La feroce “mezza estate”: grandine, vento e allagamenti

Tra i danni più devastanti ci sono:

Il Sud sotto assedio: siccità e dissesto idrogeologico

Nel Sud Italia la piaga della siccità si è manifestata con invasi sotto il 33 % in Capitanata e terreni prosciugati in Sicilia, Sardegna e Basilicata. In Puglia molte colture (mais, angurie, meloni) sono già sospese, mentre olivi, vigneti e foraggi sono a rischio. Il dissesto idrogeologico ha picchiato duro: grandinate storiche su Foggia e Gargano, con 60 milioni € di danni tra serre, ortaggi, oliveti e vigneti .

Filiera ortofrutticola: produzione e consumi in crisi

Coldiretti denuncia una perdita di 300 000 ha negli ultimi 15 anni nella coltivazione di frutta e ortaggi; nei consumi domestici si registrano cali di 21 kg di frutta (+ 40 kg se si includono gli ortaggi). Nel 2023, alluvioni danneggiarono i raccolti di pere (-63 %) e pesche e nettarine (-30 %). Nel 2024 gli agrumi calarono del 20 %, il kiwi crollò del 50 %; anche nocciole e ciliegie risentirono pesantemente degli eventi estremi. Le grandinate e le gelate fuori stagione hanno colpito anche il miele, frutta secca e uva .

Cereali e mais: tra ritardi e rincari

Piogge torrenziali durante la semina in Lombardia e Piemonte ritardano il raccolto del mais, con possibili ripercussioni sui prezzi, nonostante la produzione mondiale resti sostanzialmente stabile rispetto al 2024.

Costi economici e finanziari

Le risposte – tra politiche, strategie e innovazione

A livello istituzionale

Nel settore produttivo

Uno sguardo all’Europa

Nel luglio 2021 in Europa centrale le alluvioni causarono 180 vittime in Germania, 37 in Belgio e 1 in Italia; circa 600 ha di meleti e altrettanti di vigneti furono distrutti in Veneto. Scienziati collegano gli eventi estremi all’aumento di CO₂ in atmosfera, che produce piogge intense e siccità prolungata . Il fenomeno non è quindi esclusivamente italiano, ma comunitario, richiedendo soluzioni condivise su scala UE.

Conclusioni e riflessioni

Il maltempo estremo – piogge torrenziali, grandinate, trombe d’aria, siccità storica – sta diventando “la nuova normalità” in Italia e in Europa. Il settore agrario è in ginocchio: produzioni azzerate, filiere compromesse, consumi in calo e costi esplosi. Solo un approccio strutturale, combinando infrastrutture, innovazione, solidarietà, assicurazioni e politiche europee ambiziose, può garantire resilienza. Serve un patto tra istituzioni, agricoltori e società civile per proteggere il cibo, il territorio e il futuro.

Il team di PAN