La prima settimana di dicembre 2025 vede l’European Commission e le istituzioni UE impegnate su più fronti — bilanci, sostenibilità, bioeconomia — con provvedimenti che possono influenzare concretamente il settore ortofrutticolo e la filiera agroalimentare. Le decisioni recenti riguardano il rinvio delle norme sull’importazione da zone deforestate, il lancio di una nuova strategia di bioeconomia, e segnali politici su bilanci e tutela dei produttori. In questo articolo facciamo il punto su cosa cambia, cosa aspettarsi e come prepararsi.


1. Rinvio della normativa anti-deforestazione: sollievo per le filiere miste

La notizia più rilevante della settimana è il voto del European Parliament che ha approvato il rinvio dell’entrata in vigore del regolamento dell’UE contro la deforestazione (EUDR): le scadenze vengono estese di un anno per offrire tempo aggiuntivo soprattutto alle piccole e medie imprese.

In sintesi, il rinvio è un segnale politico forte: l’UE riconosce la complessità dell’applicazione e concede tempo per adattamenti, offrendo un margine utile per chi opera nella filiera agroalimentare.


2. Nuova strategia di bioeconomia: opportunità per filiere sostenibili

In questi giorni la Commissione ha presentato una nuova strategia per la bioeconomia europea, con l’obiettivo di promuovere prodotti “bio-based” (bioplastiche, fibre, fertilizzanti, materiali a base biologica, biorefinerie) e incentivare l’uso di soluzioni circolari e sostenibili nella produzione agricola e agroindustriale.

Perché interessa chi produce e trasforma frutta e verdura

Cosa fare concretamente

Le aziende della filiera ortofrutticola e i trasformatori dovrebbero valutare possibili progetti pilota per testare materiali bio-based, packaging sostenibili o fertilizzanti organici, anticipando la domanda di un mercato che nei prossimi anni punterà sempre più su criteri ESG e sostenibilità ambientale.


3. Surplus export agroalimentare 2025: esportazioni in aumento

Secondo i dati più recenti diffusi dalla Commissione, il valore delle esportazioni agroalimentari UE a settembre 2025 ha registrato una forte crescita: +13 % rispetto al mese precedente, e un +4 % rispetto a settembre 2024.

Cosa significa per la frutta e verdura

Questo dato fa da contraltare a tensioni su bilanci e regolamentazioni: implica che, nonostante le incertezze normative, il mercato esterno può fungere da ammortizzatore e dare opportunità concrete nel breve-medio termine.


4. Pressione su PAC e bilanci UE: la tenuta della Politica Agricola Comune è ancora in discussione

Restano vive le tensioni sul futuro finanziamento della PAC nella prossima fase budget 2028-2034. Alcuni Paesi — e parte del Parlamento UE — chiedono di mantenere finanziamenti separati per agricoltura e per aiuti regionali/coesione, contestando proposte che vorrebbero un fondo unico in nome della flessibilità di bilancio.

Perché conta per l’ortofrutta

In settimana, i sindacati agricoli europei hanno rilanciato l’allarme, e le proteste programmate per dicembre a Bruxelles sono sempre più concrete, il che dimostra che la tensione rimane alta e che la partita europea resta aperta.


5. Bioeconomia & sostenibilità: intreccio crescente tra agricoltura e industria verde

La strategia di bioeconomia appena approvata dalla Commissione non rappresenta solo un tema ambientale: è un chiaro segnale che l’agricoltura europea — e le filiere agroalimentari — sono viste come pilastri della transizione ecologica e industriale.

Per le imprese ortofrutticole e di trasformazione, significa guardare oltre il prodotto fresco: la valorizzazione degli scarti, l’uso di materiali packaging sostenibili, l’adozione di fertilizzanti naturali, l’economia circolare diventano leve di competitività. Chi saprà intercettare i finanziamenti e anticipare la domanda avrà un vantaggio nei prossimi anni.


Conclusione

La settimana che si apre porta in dote elementi di incertezza — sul bilancio UE e sulla futura dotazione agricola — ma anche occasioni concrete: il rinvio dell’EUDR offre respiro alle filiere messe a rischio da nuovi obblighi, la crescita dell’export agroalimentare evidenzia mercati dinamici, la bioeconomia spalanca scenari di sostenibilità e nuovi modelli produttivi.

Per la filiera ortofrutticola e per chi lavora con freschi, IV gamma o export, la chiave sarà capacità di adattamento e anticipazione: preparare processi flessibili, investire in sostenibilità, monitorare i negoziati UE ma restare pronti a cogliere le opportunità.

Il team di PAN