Nell’ultima settimana il Parlamento Europeo e gli organi UE hanno messo in campo alcune mosse importanti che riguardano direttamente le politiche agricole, il ruolo dei produttori nella catena alimentare, e la regolamentazione ambientale con ricadute tangibili per chi opera nella filiera ortofrutticola. Di seguito le principali novità, utili per orientare strategie e decisioni aziendali.


1. Voto imminente su regole agricole semplificate e rafforzamento dei diritti dei produttori

È prevista questa settimana una votazione da parte dei deputati UE su due dossier chiave: la proposta di semplificazione delle regole agricole e un provvedimento per rafforzare la posizione dei produttori nella filiera alimentare.

I cambiamenti proposti includono:

Se approvata, questa riforma renderà le regole agricole meno gravose e darà maggiore potere contrattuale ai produttori, elementi che possono facilitare la gestione operativa e migliorare i margini per aziende ortofrutticole.


2. Comitato AGRI adotta report su contratti agricoli e trasparenza nella filiera

Il comitato AGRI del Parlamento UE ha appena votato un report che introduce misure tese a riequilibrare le relazioni contrattuali tra produttori agricoli e la filiera (distributori, trasformatori). Tra le novità:

Queste misure possono incidere in modo diretto sul settore ortofrutticolo, dove spesso i produttori subiscono pressioni di prezzo da parte dei soggetti della catena di distribuzione. Un contratto scritto chiaro può garantire condizioni minime di tutela.


3. Modifica proposta alla direttiva Nitrati: utilizzo ampliato di prodotti derivati da letame

In un’operazione tecnica ma con potenziali impatti su molte aziende agricole, la Commissione ha sottoposto alla scrutinio parlamentare e del Consiglio una proposta per modificare l’Allegato III della Direttiva Nitrati, prevedendo che certi prodotti derivati dal letame (cosiddetti RENURE) possano essere usati al di sopra degli attuali limiti di riferimento previsti per il letame animale.

Se la modifica verrà adottata (in assenza di obiezioni nel periodo di tre mesi parlamentare/consiliare), diventerà una nuova opzione per aziende agricole che stoccano e trasformano fertilizzanti naturali. Per l’ortofrutta, ciò può tradursi in margini maggiori nella concorrenza di fertilizzazione naturale, pur dovendo controllare la normativa locale e di piano strategico nazionale.


4. Proposta di rinvio per l’entrata in vigore della normativa contro la deforestazione (EUDR)

Una notizia di rilievo politico riguarda la proposta della Commissione UE contestualmente supportata da alcuni Stati membri (tra cui Slovenia) di posticipare l’implementazione della normativa EUDR (che impone obblighi di tracciabilità per le importazioni di materie prime legate a deforestazione) di un anno, spostando il termine al 2026.

Le motivazioni enunciate:

Questo rinvio è importante per il settore ortofrutticolo che opera con importazioni o con fornitori esterni: gli obblighi EUDR avrebbero richiesto investimenti, monitoraggio e costi aggiuntivi. Lo slittamento consente maggiore margine temporale per adeguamenti e pianificazioni.


5. Mobilitazione dei produttori dell’Europa orientale contro riforme agricole UE

Nei giorni scorsi varie organizzazioni agricole dell’Europa orientale hanno pubblicato una dichiarazione congiunta di protesta contro alcune proposte di riforma della PAC considerate penalizzanti per i loro paesi.

Tra le motivazioni espresse:

Questa mobilitazione indica che alcune decisioni UE rischiano disallineamenti territoriali: le imprese ortofrutticole nelle zone ad agricoltura emergente dovranno guardare in particolare a come i piani nazionali risponderanno alle esigenze di “equità territoriale”.


6. Critiche pesanti sull’uso dei sussidi agricoli e la condizionalità sociale

Un’inchiesta recente ha rivelato che decine di aziende agricole in vari Stati membri dell’UE hanno continuato a ricevere sussidi comunitari pur risultando coinvolte in casi documentati di abusi di lavoro, sfruttamento di lavoratori migranti, condizioni contrattuali illegali.

Nonostante nel 2025 l’UE abbia introdotto la cosiddetta condizionalità sociale — che lega l’erogazione dei sussidi al rispetto dei diritti dei lavoratori agricoli — l’implementazione a livello nazionale sembra debole.

Questa situazione genera due effetti rilevanti:

Per le aziende ortofrutticole, è un campanello d’allarme: non basta rispettare le normative agricole, ma anche garanti sociali. Le politiche future potrebbero richiedere certificazioni di diritti del lavoro per accedere a contributi.


Conclusione

Nell’arco dell’ultima settimana l’agenda politica europea agricola ha fatto passi significativi:

Per i professionisti dell’ortofrutta e della filiera agroalimentare, queste novità delineano una fase politica di transizione: sarà fondamentale seguire da vicino l’evoluzione legislativa, condizionare positivamente i piani nazionali, e anticipare investimenti su compliance normativa, trasparenza contrattuale e responsabilità sociale.

Il team di PAN