Quadro generale della settimana (8–14 dicembre 2025)

Le elaborazioni dei principali modelli numerici e le tendenze sub-stagionali indicano per l’Italia una settimana dominata da correnti umide di origine atlantica. Questo si traduce in una maggiore frequenza di perturbazioni sul Nord e sui versanti tirrenici del Centro e della Sicilia, con precipitazioni in linea o leggermente superiori alla media del periodo, mentre il resto del Centro e il Sud peninsulare rimangono in un regime più variabile, con alternanza di schiarite e passaggi instabili.

Le temperature, nel complesso, risultano tendenzialmente prossime alle medie di inizio dicembre, con valori diurni che al Nord restano spesso intorno a pochi gradi sopra lo zero nelle pianure interne, e massime più miti al Centro e al Sud, dove si mantengono su valori tipici di fine autunno in un contesto comunque piuttosto umido.


Nord Italia: piogge frequenti e neve in montagna

Lunedì–mercoledì
La prima parte della settimana vede il transito di sistemi perturbati di origine atlantica che coinvolgono soprattutto le regioni di Nord-Ovest e, a seguire, anche quelle di Nord-Est. Sono attese piogge diffuse su Liguria, Lombardia, Piemonte e poi Veneto e Friuli, con fenomeni più intensi sui rilievi e sulle fasce pedemontane. La neve cade sulle Alpi oltre quote medio-alte, ma con momenti in cui lo zero termico si abbassa, consentendo accumuli anche a quote più basse nelle valli interne.

Sulle pianure padane, tra una perturbazione e l’altra, la nuvolosità permane spesso compatta con foschie e locali banchi di nebbia, specie nelle ore notturne e al primo mattino. Le temperature massime rimangono contenute, mentre le minime si avvicinano agli 0 °C nelle zone più interne e lontane dal mare.

Giovedì–domenica
Nella seconda parte della settimana, lo scenario resta dinamico: dopo una parziale pausa, nuovi fronti raggiungono il Nord, riportando piogge soprattutto sulle zone occidentali e sull’area alpina. Le nevicate continuano a rifornire il manto nevoso sui rilievi, elemento importante per le riserve idriche della prossima primavera.

Nel complesso, il Nord vive una settimana tipicamente tardo-autunnale: giornate uggiose, fasi di pioggia ricorrente e temperature senza grandi estremi, ma con sensazione di freddo umido soprattutto in pianura.


Centro Italia: Tirreno più esposto, Adriatico più riparato

Versante tirrenico (Toscana, Lazio, Umbria occidentale)
Le regioni affacciate sul Tirreno sono più direttamente esposte alle correnti umide. Tra lunedì e giovedì, passaggi perturbati portano piogge e rovesci sparsi, a tratti anche a carattere temporalesco lungo le coste e sulle zone collinari interne, specie tra alta Toscana e Lazio. I fenomeni risultano più frequenti nelle prime ore del giorno e in serata, con qualche pausa più asciutta nelle ore centrali.

Le temperature restano miti rispetto al Nord, con valori diurni che si mantengono su livelli classici di inizio dicembre lungo le coste e leggermente più bassi nelle valli interne.

Versante adriatico e zone interne
Su Marche, Abruzzo e aree interne appenniniche il tempo è più variabile: le perturbazioni arrivano attenuate, con nuvolosità irregolare e precipitazioni generalmente più discontinue e di minor intensità. Le fasi più instabili si concentrano al passaggio dei fronti, mentre in altri momenti prevalgono schiarite e condizioni più asciutte.

Nel fine settimana, il Centro Italia tende gradualmente a condizioni un po’ più stabili sul lato adriatico, mentre sul Tirreno rimane il rischio di piogge residue, legate alla persistenza di correnti sud-occidentali umide.


Sud Italia: variabilità, rovesci sul Tirreno

Inizio settimana
Al Sud peninsulare prevale una situazione di variabilità: Calabria tirrenica e Campania risultano le zone più esposte ai fronti atlantici, con rovesci e qualche temporale di passaggio, specie nelle giornate di martedì e mercoledì. Sulle restanti regioni (Puglia, Basilicata ionica, settori interni) le precipitazioni sono più episodiche, intervallate da spazi di sereno anche ampi.

Le temperature si mantengono complessivamente miti, con valori diurni ancora gradevoli sulle coste, in un contesto però spesso ventoso e umido.

Seconda parte della settimana
Da giovedì in avanti, il Sud vive ancora una fase di tempo a tratti instabile sui versanti tirrenici, mentre Ionio e Adriatico meridionale vedono condizioni un po’ più stabili, con cieli irregolarmente nuvolosi e bassa probabilità di precipitazioni diffuse. Il rischio di episodi di maltempo più intensi resta localizzato, legato al passaggio di eventuali minimi secondari in formazione sul Mediterraneo centrale.


Isole Maggiori: Sardegna e Sicilia tra vento, piogge e schiarite

Sardegna
La Sardegna si trova spesso sulla traiettoria delle correnti atlantiche: nella prima parte della settimana sono possibili piogge e rovesci, soprattutto sui settori occidentali e montuosi, accompagnati da venti moderati o forti in rotazione tra ovest e sud-ovest. Nel corso dei giorni, alternanza tra fasi più perturbate e momenti di tregua con ampie schiarite, tipiche del passaggio rapido di sistemi frontali.

Sicilia
In Sicilia il tempo risulta più instabile sui settori tirrenici e ionici, dove i fronti atlantici, alimentati da aria umida, possono generare rovesci e, localmente, temporali, specie tra martedì e giovedì. I settori meridionali sono invece più spesso ai margini dei sistemi perturbati, con nuvolosità variabile e precipitazioni meno frequenti.

Su entrambe le isole le temperature restano generalmente miti per il periodo lungo le coste, con valori più contenuti nelle zone interne e montane.


Impatto del meteo sulla settimana agricola

La combinazione di correnti atlantiche umide, piogge frequenti al Nord e sui versanti tirrenici, e un clima più variabile ma non freddo al Sud e sulle Isole ha diverse implicazioni per le coltivazioni italiane.

1. Cereali autunno-vernini e foraggere

Le piogge previste al Nord e su parte del Centro favoriscono il rifornimento idrico dei suoli per i cereali autunno-vernini (grano tenero, grano duro nelle aree vocate, orzo) e per le foraggere invernali. Tuttavia, laddove i terreni risultano già saturi dopo gli episodi piovosi delle settimane precedenti, aumenta il rischio di ristagni idrici e compattamento del suolo, con possibili difficoltà per eventuali lavorazioni residue e per l’accesso ai campi con i mezzi meccanici.

2. Ortaggi in pieno campo e in serra

Per gli ortaggi invernali in pieno campo (cavoli, cavolfiori, verze, finocchi, insalate invernali), l’eccesso di umidità e le piogge ripetute aumentano la pressione di malattie fungine, soprattutto nelle aree con scarsa ventilazione e drenaggio non ottimale. Agricoltori e tecnici dovranno fare attenzione alle finestre asciutte per eventuali trattamenti consentiti e per la gestione delle raccolte.

Nelle serre del Centro-Sud e delle Isole, l’alternanza tra piogge, umidità elevata e brevi schiarite può elevare il rischio di condensa interna e di patologie su pomodoro, ortaggi a foglia e colture primaverili anticipate. La buona notizia è l’assenza di freddi intensi: questo riduce il rischio di danni da gelo, ma richiede una gestione attenta dell’aerazione per contenere l’umidità.

3. Agrumi, clementine e mandarini

Nel pieno della campagna agrumaria, le piogge e il vento previsti su Sud tirrenico, Calabria e Sicilia possono ostacolare le operazioni di raccolta di arance, clementine e mandarini. Suolo bagnato, accessibilità ridotta ai frutteti e frutti più umidi rendono più complessa la gestione della filiera, con possibile rallentamento dei conferimenti ai mercati all’ingrosso.

D’altra parte, l’assenza di bruschi cali termici e di gelate diffuse tutela la qualità esterna dei frutti e limita i rischi di danni diretti da freddo sulle piantagioni più esposte.

4. Frutteti caducifogli e vite

Per i frutteti caducifogli del Nord (melo, pero, kiwi, drupacee), la settimana contribuisce ad accumulare ulteriori ore di freddo, anche se in un contesto termico non estremo. L’umidità elevata richiede attenzione alle potature e alle ferite sui rami, da gestire nei momenti più asciutti per ridurre il rischio di infezioni.

Nei vigneti, ormai in pieno riposo vegetativo, il maltempo incide soprattutto sulla possibilità di proseguire con potature e lavori colturali in campo: terreni bagnati e giornate piovose possono costringere a rinvii, in particolare nelle aree collinari.

5. Riserve idriche e rischio idrogeologico

Le nevicate sulle Alpi rappresentano un aspetto positivo per le riserve idriche in vista della prossima stagione irrigua, soprattutto dopo annate in cui la scarsità di neve invernale ha inciso sulle disponibilità d’acqua estive. Allo stesso tempo, le piogge insistenti su alcuni settori, specie dove il terreno è già saturo, mantengono elevata l’attenzione sul rischio di ruscellamenti, smottamenti e piccoli fenomeni di erosione, in particolare sui versanti collinari coltivati.


In sintesi, la settimana 8–14 dicembre 2025 propone un meteo tipicamente tardo-autunnale: perturbazioni atlantiche, piogge frequenti al Nord e sui versanti tirrenici, tempo più variabile ma non freddo al Sud e sulle Isole. Uno scenario che, se da un lato sostiene le riserve idriche e favorisce le colture autunno-vernine, dall’altro richiede grande attenzione nella gestione delle operazioni in campo e nella protezione fitosanitaria di ortaggi e frutteti.

Il team di PAN