In una settimana contraddistinta da decisioni decisive sulle politiche agricole europee, emergono novità rilevanti che possono impattare produttori, esportatori e filiere ortofrutticole. Dalla dilazione dell’applicazione della legge contro la deforestazione, alle decisioni del Parlamento sul CAP, fino all’approvazione da parte del comitato AGRI di modifiche sostanziali alle regole agricole: questi sviluppi rappresentano segnali chiave di come l’Unione stia ridefinendo l’equilibrio tra ambizione ambientale, sostenibilità e competitività agricola. Di seguito una disamina approfondita.


1. Il rinvio della legge UE contro la deforestazione

Uno dei provvedimenti più significativi della settimana è l’annuncio da parte della Commissione UE del rinvio di un anno dell’entrata in vigore della normativa anti‑deforestazione (EUDR). La legge avrebbe imposto obblighi stringenti per le importazioni di materie prime legate a deforestazione (soia, olio di palma, carne, cacao etc.).

Motivazioni ufficiali del rinvio:

Questo rinvio ha effetto diretto per le filiere ortofrutticole che, pur non essendo le prime destinatarie del provvedimento, operano in contesti di filiera globale: i produttori e importatori di ingredienti, concentrati e derivati agricoli e le società che integrano scambi con Paesi extra‑UE devono rivedere le tempistiche di compliance e adattare strategie di approvvigionamento.


2. Il comitato AGRI modifica le regole CAP: più flessibilità e sostegno ai piccoli agricoltori

Il Comitato Agricoltura e Sviluppo Rurale (AGRI) del Parlamento Europeo ha approvato una posizione su diverse modifiche alla vigente politica agricola comune (CAP). Le novità approvate includono:

Queste modifiche, se confermate, tradurrebbero in una concreta diminuzione della burocrazia per molte aziende ortofrutticole e maggiore capacità di attivare strumenti di compensazione in situazioni critiche.


3. Parlamento conferma: PAC separata, più sostegno e meno burocrazia

Il Parlamento Europeo ha ribadito, nella sua posizione sul futuro della PAC, che:

Questa decisione è strategica per le aziende ortofrutticole, che sono spesso penalizzate da costi burocratici elevati: una PAC più snella potrebbe liberare risorse operative e incrementare la redditività.


4. Il “rural pact” resta in stallo: rischio disallineamenti territoriali

In recenti analisi e commenti, si segnala che il Patto Rurale UE — lo strumento che dovrebbe coordinare politiche agricole, sviluppo rurale e coesione — è attualmente “bloccato in un loop” tra riflessione e azione.

Le criticità evidenziate includono:

Per chi opera nella filiera ortofrutticola, un Patto Rurale efficace significherebbe migliori sinergie infrastrutturali (trasporti, logistica), accesso a contributi territoriali e strategie integrative con le politiche ambientali e climatiche. Il ritardo decisionale, invece, può penalizzare la programmazione a medio termine.


5. Dibattito sulle riduzioni del budget agricolo e i vincoli finanziari

In parallelo ai lavori sul CAP e sulle regole, è emersa una discussione politica molto intensa su come finanziare l’agricoltura europea nei prossimi cicli. Alcuni elementi che si sono fatti strada:

Queste dinamiche contabili e politiche sono fondamentali: la sostenibilità futura delle imprese ortofrutticole dipenderà anche dalla capacità di mantenere un flusso adeguato di sostegno europeo.


6. Scenario “farm policy shake-up”: ottimismo e critiche sull’equilibrio verde vs risorse

Una recente analisi politica definisce la revisione della PAC proposta dalla Commissione come una “scossa” che cerca di coniugare ambizione ambientale con efficienza di mercato. Tuttavia, il testo della proposta è già oggetto di critiche:

Per l’ortofrutta, questo significa che i meccanismi ambientali non potranno essere solo ideali, ma dovranno essere progettati con attenzione alle realtà produttive — altrimenti il rischio è che molte aziende rinuncino ai contributi o siano escluse.

Il team di PAN